La drammatica congiuntura di una crisi idrica cronica e la devastazione dolosa della riserva statale biogenetica di Metaponto, eventi apparentemente distinti ma intrinsecamente connessi, impongono un ripensamento radicale dell’approccio politico al patrimonio naturale della Basilicata.
Il Presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella, in un intervento pubblico, ha sottolineato la necessità di trascendere la retorica fine a se stessa, esigendo un impegno concreto e pragmatico da parte delle istituzioni.
L’incendio doloso a Metaponto, un’area di inestimabile valore genetico e ambientale, non è un mero episodio isolato, bensì il sintomo di una gestione inadeguata e di una sorveglianza insufficiente che hanno creato un terreno fertile per azioni criminali.
La vulnerabilità della riserva riflette una più ampia problematica: la frammentazione delle competenze e la scarsità di risorse dedicate alla tutela del territorio.
La competenza statale, pur essendo formalmente garantita, non si è tradotta in un’adeguata protezione, lasciando scoperta un’area che rappresenta un bene comune, un’eredità per le future generazioni.
La proposta avanzata dal Presidente Pittella, ovvero il trasferimento della competenza regionale, non deve essere interpretata come un atto di accusa o di ricerca di responsabilità, ma come una soluzione pragmatica, una necessità impellente.
Trasferire la gestione all’ente regionale permetterebbe di mettere in campo risorse umane specializzate, tecnologie avanzate e un approccio di vigilanza più capillare e reattivo, elementi imprescindibili per contrastare efficacemente le minacce ambientali e criminali.
Tuttavia, l’azione politica non si può limitare alla mera gestione operativa.
È imperativo promuovere una cultura della sostenibilità, incentivando pratiche agricole rispettose dell’ambiente, investendo in infrastrutture idriche efficienti e sensibilizzando la popolazione all’importanza della tutela del patrimonio naturale.
L’emergenza idrica, in particolare, richiede un cambio di paradigma, un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori del territorio: agricoltori, imprenditori, amministrazioni locali e cittadini.
È necessario promuovere l’uso efficiente dell’acqua, incentivando l’irrigazione a goccia, recuperando le acque reflue e investendo in sistemi di accumulo.
La sfida che si pone alla politica lucana è, dunque, quella di superare le divisioni ideologiche e le logiche di breve termine, abbracciando una visione strategica e lungimirante.
È necessario agire in sinergia, con spirito di squadra, affrontando le emergenze giorno dopo giorno, ma senza perdere di vista l’obiettivo di costruire un futuro sostenibile per la Basilicata, un futuro in cui la tutela dell’ambiente e lo sviluppo economico possano coesistere in armonia.
La richiesta di un cambio di paradigma non è solo una questione di competenza amministrativa, ma un atto di responsabilità verso le future generazioni e un impegno a preservare un patrimonio inestimabile.