La recente approvazione, con voto unanime, da parte del Consiglio Regionale della Basilicata, di una legge volta a potenziare la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, segna un passo significativo per la tutela della sicurezza e del benessere psico-sociale dei giovani lucani.
L’iniziativa, che modifica e amplia la legge regionale del 2018 (n. 3), testimonia un impegno condiviso tra le diverse forze politiche, come evidenziato dalla sua genesi promossa dal consigliere Mario Polese con il sostegno trasversale di rappresentanti di diversi gruppi consiliari.
La riforma legislativa non si limita a una mera aggiornamento normativo, ma introduce un ripensamento strutturale degli interventi, delineando un modello operativo più efficace e integrato.
Elemento chiave di questa riorganizzazione è l’attribuzione al Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) il ruolo di fulcro nell’attuazione delle misure previste.
Questa scelta strategica non è casuale: il Corecom, in quanto organo esperto in materia di comunicazione e media, possiede le competenze e gli strumenti necessari per coordinare efficacemente le azioni di prevenzione, media education e sensibilizzazione.
Questa centralità del Corecom mira a ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili, evitando sovrapposizioni di competenze e garantendo una coerenza operativa con le strategie nazionali e le direttive dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom).
La legge non si focalizza esclusivamente sull’aspetto repressivo, ma pone un forte accento sulla prevenzione e sull’educazione.
Si prevede un rafforzamento del coinvolgimento attivo delle istituzioni scolastiche, considerate laboratori formativi cruciali per la promozione di una cultura del rispetto e dell’inclusione.
Gli enti locali, in quanto interlocutori diretti con le comunità territoriali, sono chiamati a contribuire attivamente alla creazione di ambienti scolastici e sociali sicuri e accoglienti.
Le associazioni qualificate, con la loro esperienza e competenza nel campo dell’educazione e della mediazione, saranno integrate in un network di supporto per i giovani e le famiglie.
Un aspetto particolarmente rilevante è l’attenzione rivolta al supporto delle famiglie, spesso impreparate ad affrontare le complesse dinamiche del bullismo e del cyberbullismo.
La legge prevede l’implementazione di programmi di informazione e orientamento per i genitori, al fine di fornire loro gli strumenti necessari per riconoscere i segnali di disagio nei propri figli e per affrontare situazioni critiche.
Infine, la riforma legislativa riconosce e rafforza il ruolo della Consulta regionale sul bullismo, già prevista dalla legge del 2018, trasformandola in un organo consultivo e propositivo, in grado di monitorare l’efficacia degli interventi, di raccogliere le istanze dei giovani e delle famiglie e di formulare proposte per il miglioramento continuo della politica regionale in materia.
Questo approccio partecipativo mira a garantire che le politiche pubbliche siano sempre allineate con i bisogni reali della comunità lucana, promuovendo una cultura della responsabilità e del rispetto reciproco.
L’obiettivo ultimo è quello di creare un ambiente in cui ogni giovane possa crescere e svilupparsi in sicurezza, liberamente e con dignità.






