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domenica 9 Novembre 2025

Basilicata, un omaggio ai caduti e un appello alla pace

Il 4 novembre, giorno dell’anniversario del Patrono, si erge come un momento di raccoglimento nazionale, un’occasione per onorare il sacrificio di coloro che hanno plasmato l’identità italiana attraverso il servizio alla Patria, la difesa della libertà e l’anelito alla pace, anche quando quest’ultima si profilava come un’utopia distante.

A Potenza, il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha voluto celebrare questo giorno solenne, elevando un omaggio non solo alla memoria, ma anche al significato profondo di questi anniversari.

La Basilicata, terra di antica dignità e resilienza, spesso definita “silenziosa e tenace”, ha offerto il suo contributo al tessuto nazionale, inviando i suoi figli, giovani contadini e operai, a fronteggiare le sfide belliche con un coraggio discreto e un profondo amore per le proprie radici.

Questi uomini, armati di poche risorse materiali e di un fervido attaccamento alla terra, si sono allontanati dalle loro case, portando con sé la speranza di un futuro migliore e la promessa di un ritorno che, purtroppo, per molti non si realizzò.
I monumenti ai caduti, sparsi nei paesi lucani, non sono semplici strutture in pietra, ma incarnano la voce di chi non può più parlare, la testimonianza tangibile di un dolore condiviso e di una speranza incrinata.

Sono custodi di memorie ancestrali, scrigni di storie interrotte, e fungono da costante richiamo alla fragilità della pace e alla necessità di preservarla con impegno e vigilanza.
In un’epoca segnata da crescenti tensioni geopolitiche, da conflitti latenti e da una rinnovata incertezza sul futuro, il Presidente Bardi ha lanciato un appello appassionato alla riconciliazione e alla moderazione.
È imperativo “disarmare gli animi”, abbandonando la rabbia, il sospetto e la diffidenza, e abbracciando i valori del rispetto reciproco, del dialogo costruttivo e della comprensione profonda delle diverse prospettive.

Ma il disarmo non si limita a quello interiore; è altrettanto cruciale “disarmare le parole”, poiché queste ultime hanno il potere di ferire, dividere e incitare all’odio.
In questo contesto, il Presidente ha evocato la figura di Federico II di Svevia, sovrano di origini lucane, la cui eredità storica il Governo regionale intende riscoprire e valorizzare.
Federico, lo “Stupor Mundi”, dimostrò la possibilità di una diplomazia alternativa alla guerra, concludendo la Sesta Crociata con un accordo di pace che evitò lo spargimento di sangue.
Questo gesto, profondamente significativo, rappresenta un esempio di leadership basato sulla saggezza e sulla ricerca del compromesso.

Le Forze Armate, onorate in questo giorno di commemorazione, incarnano un modello di servizio ispirato a questi principi.
La loro missione non è solo quella di difendere la nazione, ma di farlo senza odio, proteggere senza prevaricazione e servire senza clamore.

Sono un presidio di pace non solo in Italia, ma nel mondo intero, testimoni silenziosi dell’importanza del dialogo e della cooperazione internazionale per la costruzione di un futuro più sicuro e prospero per tutti.

Il loro esempio, come quello di Federico II, ci invita a riflettere sul vero significato della forza, che non risiede nella potenza distruttiva, ma nella capacità di costruire ponti e di promuovere la concordia.

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