La Basilicata sta definendo un paradigma di sviluppo territoriale fondato sulla valorizzazione del suo capitale naturale e culturale, attraverso l’implementazione del Piano Paesaggistico Regionale.
L’assessore regionale all’ambiente, Laura Mongiello, ha illustrato, durante il Festival del Libro possibile, come questa iniziativa rappresenti una strategia sistemica volta a conciliare imperativi ambientali, esigenze socio-economiche e identità culturale.
Il cuore di questa visione è la ricerca di un equilibrio dinamico tra l’ambiente urbano e il territorio rurale, superando la dicotomia tradizionale tra antropizzazione e conservazione.
Non si tratta semplicemente di preservare, ma di generare una nuova forma di competitività che attinga direttamente alla ricchezza del paesaggio, alla biodiversità e al patrimonio immateriale.
Questo approccio riconosce che la resilienza economica di una regione come la Basilicata è intrinsecamente legata alla salute del suo ecosistema e alla capacità di promuovere una gestione responsabile delle risorse.
La discussione si è poi focalizzata sull’importanza dei cinque parchi naturali lucani, veri e propri laboratori di sostenibilità e custodi di un’eredità biologica e geomorfologica unica.
In particolare, il Parco Nazionale del Pollino è stato indicato come caso esemplare di gestione integrata, un modello da cui trarre ispirazione per altre aree protette.
L’approvazione del Piano del Parco del Pollino segna un punto di svolta, non solo per la sua specifica area di applicazione, ma per l’intera regione.
Questo piano non si limita a definire confini e regolamenti, ma delinea una visione di futuro che integra la tutela ambientale con l’efficienza energetica, l’accessibilità dei servizi e la promozione di attività culturali innovative.
L’approccio delineato mira a creare un circolo virtuoso in cui la protezione del paesaggio si traduce in opportunità di sviluppo sostenibile, generando occupazione, stimolando il turismo responsabile e rafforzando l’identità culturale della Basilicata.
La gestione del territorio, in quest’ottica, non è un vincolo, ma un investimento nel futuro, un modo per costruire una regione più prospera, resiliente e attrattiva, capace di offrire alle generazioni future un patrimonio naturale e culturale intatto e valorizzato.
L’ambizione è quella di posizionare la Basilicata come un esempio virtuoso di sviluppo territoriale, dimostrando che la tutela dell’ambiente e la crescita economica possono e debbono coesistere.