La Basilicata, afflitta da una crisi idrica di proporzioni allarmanti che minaccia il tessuto economico e sociale del territorio, richiede un intervento urgente e coordinato a livello nazionale. Il Consiglio Provinciale di Matera, in una sessione aperta a sindaci e rappresentanti delle associazioni di categoria, ha approvato all’unanimità una serie di misure volte a scongiurare il collasso della filiera irrigua e a garantire la sopravvivenza del settore agricolo, fulcro dell’economia lucana.La richiesta primaria è l’indizione dello stato di emergenza da parte del governo centrale, una decisione che consentirebbe l’impiego di risorse straordinarie per affrontare la gravità della situazione. Parallelamente, si chiede la sospensione immediata dei pagamenti relativi agli oneri consortili, con un conseguente ristoro agli enti gestori per le quote non versate, al fine di alleviare il peso finanziario che grava sulle amministrazioni locali e le aziende agricole.Il dibattito, che ha visto la partecipazione a distanza dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, Carmine Cicala, e la presenza del Presidente del Consiglio Regionale, Marcello Pittella, insieme ad altri esponenti istituzionali, ha evidenziato la complessità del problema e la necessità di un approccio sistemico. Al di là della richiesta di emergenza, il Consiglio Provinciale ha elaborato una serie di proposte concrete, che spaziano dalla gestione delle risorse alla formazione del capitale umano.Tra le proposte avanzate spicca l’esigenza di incrementare i volumi di acqua disponibili, attraverso una revisione delle politiche di gestione delle risorse idriche e l’esplorazione di nuove fonti. Fondamentale è garantire la trasparenza e la fruibilità dei dati relativi alla disponibilità idrica e alla sua distribuzione, per consentire a tutti gli attori coinvolti di prendere decisioni informate. Un monitoraggio costante e dettagliato dello stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali già avviati è cruciale per assicurare la loro tempestiva realizzazione.Si propone inoltre il dragaggio dei bacini artificiali, per aumentare la loro capacità di accumulo e ottimizzare l’utilizzo delle risorse esistenti. La collaborazione con la Regione Puglia, attraverso un accordo di programmazione, potrebbe rappresentare una soluzione temporanea per mitigare la carenza idrica, consentendo lo scambio di risorse tra le due regioni.Un’idea innovativa è l’acquisizione, da parte dei comuni lucani, di una quota di azioni di Acque del Sud S.p.A., al fine di garantire una maggiore partecipazione locale nella gestione del servizio idrico. La programmazione anticipata della stagione agricola per il 2026 è essenziale per consentire agli agricoltori di pianificare le loro attività in base alla disponibilità idrica prevista. Infine, l’istituzione di corsi di laurea in Agricoltura rappresenta un investimento strategico per formare nuove figure professionali in grado di affrontare le sfide del settore, promuovendo l’innovazione e la sostenibilità.La crisi idrica in Basilicata non è solo un problema tecnico, ma una sfida che mette a rischio il futuro del territorio e delle sue comunità. La risposta deve essere rapida, coordinata e basata su un approccio multidisciplinare che coinvolga tutti gli attori sociali ed economici.
Crisi idrica in Basilicata: Matera chiede intervento urgente
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