La Basilicata si trova ad affrontare una concatenazione di crisi occupazionali che configurano uno scenario allarmante, un quadro in rapida evoluzione che sembra sfuggire al controllo delle istituzioni regionali.
L’accumulo di vertenze, dalla drammatica situazione di Smart Paper alla complessa dinamica che coinvolge Stellantis e il suo indotto, con particolare riferimento a realtà come PMC, rivela una profonda fragilità del tessuto lavorativo lucano.
I recenti dati del Rendiconto Sociale INPS 2025, lungi dall’essere semplici indicazioni statistiche, forniscono una conferma tangibile di questa tendenza preoccupante, evidenziando un incremento significativo delle ore di cassa integrazione e una generalizzata incertezza occupazionale.
Non si tratta più di episodi sporadici o di difficoltà temporanee; i segnali emergono come manifestazioni di una crisi strutturale che investe indiscriminatamente i diversi comparti produttivi regionali.
Questa constatazione impone un cambio di paradigma nella gestione del lavoro, un intervento strategico e proattivo da parte della Regione Basilicata.
L’attuale approccio, caratterizzato da un ruolo eccessivamente passivo e reattivo, si rivela inadeguato ad affrontare la complessità della situazione.
Limitarsi a commentare eventi già in atto o a celebrare provvedimenti dovuti, come nel caso della vertenza Smart Paper, significa perdere tempo prezioso e vanificare opportunità concrete di intervento.
La Regione deve assumere un ruolo più incisivo, esercitando un’autorità che le consenta di incidere sulle dinamiche che influenzano l’occupazione.
Un esempio emblematico è rappresentato dalla necessità di garantire il rispetto delle clausole sociali e territoriali inserite negli appalti pubblici, in particolare quelli concessi a Enel.
La permanenza delle attività produttive nei siti di Tito e Sant’Angelo Le Fratte non è un auspicio, ma un diritto che va tutelato con azioni concrete e vincolanti.
L’inerzia, lo spettatoriale atteggiamento, non è più un’opzione percorribile.
È necessario un ripensamento profondo delle politiche del lavoro, che tenga conto delle specificità del contesto lucano e che promuova lo sviluppo di filiere produttive sostenibili e innovative.
Questo implica un rafforzamento del dialogo con le parti sociali, un investimento nella formazione e riqualificazione professionale, e una visione strategica che anticipi le sfide future.
La sfida per la Basilicata non è semplicemente quella di gestire le emergenze, ma di costruire un futuro del lavoro più equo, inclusivo e resiliente.