Crisi Sanità Lucana: Appropriatezza dei Ricoveri a Rischio

La sanità lucana si trova ad affrontare una crisi sistemica, denunciata con forza dall’esponente del Partito Democratico, Roberto Cifarelli, in risposta ai recenti dati Agenas sull’appropriatezza dei ricoveri.

Questi dati, lungi dall’essere un mero campanello d’allarme, rivelano una problematica ben più profonda: una diffusa mediocrità che pervade l’intera rete ospedaliera regionale, con un elevato rischio di inappropriatezza dei ricoveri, certificato in particolare presso l’ospedale San Carlo.

La situazione, come Cifarelli sottolinea, si presenta in netto contrasto con le dichiarazioni programmatiche che provengono dalla Regione, il che alimenta un crescente senso di frustrazione tra i cittadini e un’erosione della fiducia nelle istituzioni.

Non si tratta semplicemente di ritardi o inefficienze occasionali, ma di una carenza strutturale che si manifesta attraverso una serie di criticità interconnesse.

L’accesso alle cure si rivela ostacolato da lunghe attese, con rinvii sistematici delle visite specialistiche e un sistema di prenotazione centralizzato (Cup) che costringe i pazienti a reiterate chiamate per ottenere un appuntamento.
Questa mancanza di trasparenza non solo rende difficoltoso l’esercizio dei diritti dei pazienti, ma alimenta anche una sensazione di impotenza e disorientamento.

L’auspicata svolta promessa dall’assessore Latronico, legata all’implementazione del nuovo Piano Regionale Integrato della Salute (PRIS), inizialmente previsto per la fine dell’anno e poi posticipato a febbraio 2025, non si è ancora concretizzata.
La sua assenza, paradossalmente, evidenzia la mancanza di una visione strategica e di un piano d’azione chiaro per affrontare le emergenze sanitarie del territorio.

La carenza di figure specialistiche fondamentali, come cardiologi, ecografisti, ortopedici e diabetologi, testimonia l’incapacità del sistema sanitario di rispondere ai bisogni primari della popolazione.

La sanità lucana, dunque, appare ancora fortemente ancorata a un modello obsoleto, privo di strumenti di monitoraggio, valutazione e trasparenza.

È imperativo, a questo punto, che la Regione si assuma la responsabilità di intervenire con urgenza, implementando misure concrete e investendo in risorse umane e tecnologiche.

Al di là delle promesse e dei proclami, è necessario un cambio di paradigma, che ponga al centro il paziente e il diritto alla salute, garantendo l’accesso equo e tempestivo alle cure necessarie, in linea con gli standard nazionali e internazionali.
La gravità della situazione esige un’azione decisa e una rottura con le pratiche del passato per ricostruire un sistema sanitario efficiente, equo e realmente al servizio della comunità lucana.

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