A Matera, nel cuore pulsante del suo centro storico, si è celebrata la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, un evento di profonda valenza civica promosso congiuntamente dalla Prefettura e dal Comando provinciale dei Carabinieri.
La cerimonia, tenutasi in piazza Vittorio Veneto, non si è limitata a una mera commemorazione, ma si è configurata come un’occasione per riflettere sul significato ultimo della coesione nazionale, del sacrificio e del ruolo delle istituzioni a tutela dei valori fondanti della Repubblica.
La Prefetta Cristina Favilli, con il gesto simbolico della deposizione di corone d’alloro al cippo di via Lucana e al Monumento ai Caduti, ha voluto onorare la memoria di coloro che, indossando l’uniforme, hanno dedicato la propria esistenza alla difesa della libertà, della giustizia e della pace, pagando il prezzo più alto.
Ha sottolineato come la Giornata dell’Unità rappresenti un momento cruciale per esprimere la gratitudine del Paese verso questi eroi, incarnazione dei principi che animano la Costituzione italiana.
Il Presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini, ha ampliato lo sguardo, evidenziando come le Forze Armate non si esauriscano nella funzione di garante dell’ordine pubblico.
Esse rappresentano un’azione diplomatica silenziosa, un ponte verso la cooperazione internazionale, un intervento tempestivo in situazioni di emergenza e un esempio tangibile dell’impegno dello Stato al servizio della cittadinanza.
In un’epoca segnata da conflitti globali e crescenti tensioni geopolitiche, la costruzione della pace si impone come un imperativo morale e politico, una sfida che richiede dialogo, comprensione reciproca e la salvaguardia della dignità umana, valori spesso messi a dura prova.
Il Sindaco Antonio Nicoletti, richiamandosi alla storia millenaria di Matera, ha sottolineato il ruolo della città come emblema della resilienza e della rinascita italiana.
Matera, con la sua architettura unica e la sua capacità di reinventarsi, incarna la forza di una comunità che si è saputa risollevare dalle difficoltà, trasformando un passato di marginalità in un’opportunità di crescita e sviluppo culturale.
I Sassi, patrimonio UNESCO, non sono solo un complesso architettonico straordinario, ma una metafora della fatica, del lavoro e della dignità che hanno caratterizzato la vita delle generazioni passate.
Il riconoscimento come Capitale Europea della Cultura testimonia come la cultura, intesa come identità, memoria e creatività, possa fungere da motore di progresso e di coesione sociale.
La Giornata dell’Unità, quindi, si è rivelata un momento di riflessione profonda, un’occasione per rinsaldare i valori fondanti della Repubblica, per onorare la memoria di chi ha saputo incarnarli e per guardare al futuro con fiducia, consapevoli che la costruzione di un’Italia più giusta, libera e pacifica è un impegno che richiede la partecipazione attiva di tutti.
Il gesto finale, l’ammainamento della bandiera ad opera di rappresentanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, ha concluso la cerimonia con un senso di solennità e rinnovato senso di appartenenza alla comunità nazionale.







