Metalmeccanici in Basilicata: un documento unitario per lo sviluppo?

Il “documento unitario” dei metalmeccanici si presenta come un elemento dirompente, un segnale forte in una Basilicata che fatica a trovare slancio economico.

Piuttosto che una semplice aggiunta alla già frammentata scena politica, si configura come una spinta a riconsiderare le strategie di sviluppo e le priorità regionali.

La reazione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Napoli, che lo definisce una “sveglia”, testimonia la sua potenziale capacità di smuovere dinamiche consolidate.
Tuttavia, l’interpretazione della sua rilevanza diverge profondamente tra le forze politiche.

I consiglieri regionali di centrosinistra – Alessia Araneo (M5S), Antonio Bochicchio (Avs-Psi-Bp), Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune), Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza, Piero Marrese (tutti Pd), Viviana Verri (M5S) e Giovanni Vizziello (Basilicata Casa Comune) – evidenziano come il contesto attuale richieda un approccio maturo e complesso.

La mera definizione del documento come catalizzatore non è sufficiente; è necessario un’analisi approfondita delle cause che hanno portato a questa situazione di crisi e una programmazione strategica che tenga conto delle specificità del territorio.
La carenza di un Piano Strategico regionale, in ritardo di un anno, agrava ulteriormente la situazione.
Questa omissione, unita alla percezione che le discussioni cruciali sulle questioni industriali, in particolare quelle relative a Stellantis e al settore del mobile imbottito, siano state sistematicamente richieste dalla minoranza, alimenta un senso di disaffezione e di mancanza di trasparenza nel processo decisionale.
I rappresentanti dell’opposizione sottolineano con forza la loro disponibilità a collaborare attivamente nell’interesse della collettività lucana, ribadendo al contempo una valutazione critica delle responsabilità di governo assunte dal Presidente Bardi e dalla maggioranza di centrodestra negli ultimi sei anni e mezzo.
Non si tratta di un mero atto di accusa, ma di una constatazione necessaria per orientare le azioni future verso soluzioni concrete e durature.
L’istanza finale, condivisa con le organizzazioni sindacali e i metalmeccanici, è un ritorno al Consiglio regionale per affrontare, in sede pubblica e con la dovuta urgenza, le criticità che affliggono settori chiave dell’economia lucana.
Questo non è un semplice gesto formale, ma un’esigenza democratica, un’opportunità per ascoltare le voci dei lavoratori e degli operatori economici, e per costruire insieme un futuro più prospero e sostenibile per la Basilicata.

L’approccio richiesto non può essere quello di soluzioni superficiali o di facili compromessi, ma quello di una visione a lungo termine, basata sulla responsabilità, la trasparenza e la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti.

Il documento dei metalmeccanici, in questo senso, si configura come un punto di partenza imprescindibile per una riflessione più ampia e profonda sul futuro della regione.

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