La governance della Basilicata è al centro di una crescente preoccupazione, alimentata da un’operazione di nomina che solleva interrogativi sull’effettivo rispetto dei principi di trasparenza, equilibrio istituzionale e merito. Il Presidente della Regione, Vito Bardi, è accusato di aver orchestrato un processo di selezione per le cariche di garanzia – Difensore Civico e Garanti regionali – che privilegia l’allineamento politico all’interno della sua maggioranza, a scapito di una reale rappresentanza delle diverse sensibilità presenti nel Consiglio regionale.L’opposizione, riunita in un fronte comune di centrosinistra, ha reagito con un gesto di protesta significativo, abbandonando l’aula consiliare durante la votazione. Questo atto simbolico non è solo una forma di dissenso, ma un tentativo di denunciare un metodo di lavoro che, a loro avviso, annulla di fatto il ruolo del Consiglio stesso, trasformandolo in un mero contenitore di decisioni già prese altrove.Le nomine in questione, lungi dall’incarnare figure di autorevolezza e indipendenza, appaiono come espressione di un sistema che premia l’appartenenza politica e l’obbedienza al potere esecutivo. Tre dei cinque eletti, infatti, risultano essere stati candidati nelle liste a sostegno dello stesso Presidente Bardi, alimentando sospetti di clientelismo e favoritismi. Questo quadro si fa ancora più critico se si considera la paradossale assenza di un effettivo impegno per i temi che queste cariche dovrebbero tutelare. L’elezione di un Garante per le persone con disabilità, ad esempio, avviene in assenza di un Osservatorio funzionante, suggerendo una distanza tra le dichiarazioni d’intenti e le azioni concrete.La vicenda evidenzia un rischio concreto di erosione della fiducia dei cittadini nelle istituzioni regionali. Le cariche di garanzia, come il Difensore Civico, il Garante dell’Infanzia, dei Detenuti e dei diritti delle persone con disabilità, rivestono un ruolo cruciale nella salvaguardia dei diritti fondamentali e nella promozione di una giustizia sociale. La loro efficacia dipende dalla percezione di imparzialità e competenza che esse suscitano nell’opinione pubblica. L’attuale situazione rischia di compromettere questa fiducia, alimentando un senso di disillusione e di distanza tra i cittadini e le istituzioni che dovrebbero rappresentare. La Basilicata, per realizzare appieno il suo potenziale di sviluppo e progresso, necessita di un sistema di governance che sia improntato alla trasparenza, all’inclusione e alla valorizzazione del merito. È imperativo che il Presidente Bardi prenda atto delle critiche ricevute e si impegni a promuovere un dialogo costruttivo con l’opposizione, al fine di ricostruire un clima di fiducia e di collaborazione che sia nell’interesse di tutti i cittadini lucani. La riscoperta di un’autentica cultura della garanzia e del controllo democratico rappresenta una sfida imprescindibile per il futuro della regione.
Nomine in Basilicata: Governance a rischio, l’opposizione si ribella
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