sabato 2 Agosto 2025
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Potenza

Nucleare in Italia: il Sud chiede voce e trasparenza

L’avvio del processo legislativo sul nucleare sostenibile in Italia evidenzia un punto cruciale: l’indissolubile legame tra scelte nazionali e necessità di un coinvolgimento regionale profondo e strutturale.
La recente espressione di parere positivo da parte dei presidenti delle Regioni, all’interno della Conferenza Unificata, segna un momento significativo, ma non conclude il percorso.
Al contrario, solleva la questione imprescindibile di una governance condivisa e di un’intesa preventiva Stato-Regioni riguardante i decreti attuativi che declineranno la legge delega.
La Basilicata, attraverso le dichiarazioni del Presidente della Giunta, Vito Bardi, e dell’Assessore alla Sanità, Cosimo Latronico, ha ribadito con chiarezza che la decisione di esprimere tale parere positivo è prerogativa esclusiva dei presidenti regionali, in ragione del ruolo di rappresentanti istituzionali all’interno della Conferenza Unificata.
Pur riconoscendo il ruolo fondamentale dei Consigli regionali, si precisa che, nella fase consultiva della legge delega, il loro coinvolgimento assume una natura formale e non direttamente decisionale.

L’Assessore Latronico, in qualità di delegato del governatore lucano, ha espresso la ferma convinzione della Regione Basilicata sulla necessità di un quadro normativo che superi approcci obsoleti e che proietti il paese verso un futuro energetico sostenibile.

Tale quadro deve prevedere non solo la semplificazione dei processi autorizzativi, spesso fonte di ritardi e incertezze, ma anche un significativo potenziamento della ricerca scientifica e della formazione professionale nel settore nucleare.
La governance del ciclo nucleare, dalla fase sperimentale alla gestione responsabile dei rifiuti radioattivi, deve essere efficiente e trasparente, garantendo la massima sicurezza per la collettività e la salvaguardia dell’ambiente.
La Basilicata pone al centro del dibattito la richiesta di accordi formali e vincolanti per la definizione di tutti i futuri atti attuativi, garantendo una partecipazione effettiva dei territori nelle scelte strategiche.
Questo implica un dialogo aperto e costruttivo con il Governo, in particolare con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin, il quale ha manifestato una disponibilità a collaborare.

La legge delega, dunque, rappresenta un’opportunità per un’Italia più sicura, innovativa e in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050.

Il Governo lucano si impegna a vigilare affinché le successive fasi del processo legislativo rispettino i principi cardine su cui la regione non intende transigere: la massima trasparenza nei confronti dei cittadini, la sicurezza sanitaria, la tutela del territorio e il benessere delle comunità locali.

Questo non è solo un obbligo morale, ma un presupposto imprescindibile per la costruzione di un consenso ampio e duraturo attorno a un progetto energetico che coinvolga attivamente tutti gli attori interessati.

La sfida è quella di coniugare le esigenze di uno sviluppo economico sostenibile con la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale del territorio.

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