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sabato 1 Novembre 2025

Osare la pace: un appello globale per un futuro di dialogo

In un’epoca segnata dalla riscoperta della guerra come strumento di potere, dalla militarizzazione crescente delle relazioni internazionali e dalla pervasività di un linguaggio che erige la forza alla base della risoluzione dei conflitti, l’iniziativa “Osare la pace” si erge a faro di speranza, dimostrando l’esistenza di un’alternativa auspicabile, urgente e profondamente radicata nel desiderio di una popolazione globale stanca di violenza e divisioni.
Il messaggio universale di fratellanza emanato durante questo incontro risuona con un’eco potente, invitando a una nuova stagione di dialogo costruttivo e di riconciliazione.
Tale auspicio è stato espresso dal vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, al termine del convegno internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma.
L’esperienza dei tre giorni trascorsi a Roma rappresenta un vero e proprio laboratorio di pace, un crogiolo di idee e di iniziative condotte da operatori umanitari, attivisti, leader religiosi e politici provenienti da ogni angolo del mondo.
Chiorazzo ha espresso la sua gratitudine alla Comunità di Sant’Egidio, fondata dal professor Andrea Riccardi e guidata dal professor Marco Impagliazzo, per aver offerto una piattaforma così significativa.
L’apertura del convegno con l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha impresso un carattere di grande importanza istituzionale, mentre la commovente conclusione, con la benedizione impartita da Papa Leone XIV al Colosseo, ha sottolineato la necessità di integrare la preghiera e la fede nell’impegno per la pace.
Particolarmente significativo, a detta di Chiorazzo, è stato l’invito di Papa Leone a riflettere sul pensiero di Giorgio La Pira, figura di spicco del cattolicesimo politico, a cui il vicepresidente lega un profondo affetto intellettuale.
La Pira, in una celebre lettera a Papa Paolo VI, delineò la visione di una “storia diversa del mondo”, una “storia dell’età negoziale”, un futuro in cui la guerra sarebbe relegata al passato.

Questa visione, affermò Papa Leone, rimane un programma imprescindibile per l’umanità contemporanea, un monito a perseguire soluzioni pacifiche e a superare le logiche di forza e di conflitto.

Il richiamo di La Pira, da tempo sedimentato nella coscienza civile, oggi si fa ancora più urgente di fronte alle nuove tensioni geopolitiche e alla ripresa di dinamiche belliche che rischiano di destabilizzare il fragile equilibrio globale.
L’eredità di La Pira, unita all’impegno della Comunità di Sant’Egidio e alla visione di Papa Leone, incarna la speranza di un mondo più giusto, pacifico e solidale, un mondo in cui il dialogo e la comprensione reciproca prevalgano sulla violenza e sulla distruzione.

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