Il nuovo Piano Regionale Integrato per la Salute e l’Assistenza Sociale, delineato per il periodo 2026-2030, si configura come un’iniziativa strategica volta a riplasmare l’offerta di servizi e a ridefinire il rapporto tra istituzioni, operatori e comunità.
Piuttosto che un mero atto amministrativo, si propone come un’architettura complessa, intessuta di ascolto attivo, analisi approfondita e visione lungimirante, con l’obiettivo di rispondere efficacemente alle sfide demografiche, sociali ed economiche che caratterizzano il territorio regionale.
L’elaborazione del Piano è stata concepita come un processo partecipativo e inclusivo, un vero e proprio “laboratorio” di idee in cui le voci dei diversi attori – rappresentanti istituzionali, organizzazioni sociali, professionisti sanitari e cittadini – trovano spazio per esprimere bisogni, suggerimenti e proposte.
Questi incontri territoriali, diffusi capillarmente sul territorio, rappresentano la linfa vitale di un processo che aspira a superare la tradizionale logica “dall’alto verso il basso” a favore di un approccio co-creativo.
La centralità dell’ascolto deriva dalla consapevolezza che la frammentazione del welfare, l’invecchiamento della popolazione, la crescente complessità delle patologie croniche e le disuguaglianze nell’accesso ai servizi richiedono risposte mirate e innovative.
L’obiettivo primario è quindi la costruzione di un Piano che trascenda la mera elencazione di interventi, proponendo invece un sistema integrato e resiliente, capace di anticipare i cambiamenti e di garantire una presa in carico globale della persona, considerando non solo la dimensione clinica ma anche quella sociale, psicologica e ambientale.
Il processo di elaborazione, che culminerà il 30 settembre, beneficia del supporto di esperti esterni, come l’Università Cattolica attraverso Altems e la società di consulenza Ey Advisory, che forniranno competenze specialistiche per l’analisi dei dati, la valutazione delle proposte e la formulazione di raccomandazioni strategiche.
Successivamente, la Direzione Generale regionale redigerà una proposta tecnica che incorporerà i risultati della fase di ascolto e le analisi condotte dai consulenti.
Il percorso prevede l’approvazione preliminare da parte della Giunta Regionale entro novembre, seguita dalla deliberazione del Consiglio Regionale, che conferirà al Piano la sua definitiva veste formale.
Tuttavia, l’approvazione non segnerà la fine del processo, ma l’inizio di una fase di monitoraggio costante e di revisione periodica, per assicurare che il Piano rimanga un documento vivo, capace di adattarsi alle evoluzioni del contesto e di rispondere in modo efficace alle emergenti esigenze della comunità.
Si auspica, in definitiva, che questo Piano non sia solo un documento programmatico, ma un vero e proprio strumento di cambiamento, in grado di contribuire a migliorare la salute, il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini regionali.