La sospensione delle scale mobili che collegano viale Marconi a Piazza XXIII Agosto a Potenza, prevista per il primo gennaio a causa della scadenza della proroga degli interventi di manutenzione straordinaria, rischia di innescare una crisi multifattoriale per la città.
L’interrogazione presentata dai deputati democratici Vincenzo Amendola e Marco Sarracino, quest’ultimo responsabile delle Aree interne del Partito Democratico, solleva un campanello d’allarme significativo, evidenziando come l’inerzia amministrativa possa compromettere un servizio cruciale per la viabilità urbana.
La mancata fruizione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione perduta per una riqualificazione organica del sistema di mobilità potenziale.
Il PNRR, concepito per accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e resiliente, non è stato efficacemente utilizzato per intervenire su infrastrutture vitali come le scale mobili, un’infrastruttura inaugurata nel lontano 1999 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e quotidianamente utilizzata da una vasta platea di utenti.
L’inerzia delle istituzioni regionali, che non ha fornito alcuna garanzia di intervento, aggrava ulteriormente la situazione.
La scadenza della proroga concessa dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSFISA), precedentemente Ustif, ha lasciato il campo a un vuoto amministrativo, senza che venissero stanziate le risorse necessarie per gli interventi urgenti.
La chiusura delle scale mobili non si tradurrebbe semplicemente in un disagio per gli utenti.
Le conseguenze sarebbero tangibili e pervasive, interessando diversi ambiti: un aumento esponenziale del traffico veicolare, con conseguente deterioramento delle problematiche legate alla congestione urbana; un peggioramento della qualità dell’aria, con ripercussioni dirette sulla salute pubblica; una riduzione dell’accessibilità, in particolare per anziani, persone con disabilità e famiglie con bambini; e, in ultima analisi, un danno all’immagine della città.
Amendola e Sarracino, con la loro interrogazione al Governo, sollecitano una risposta immediata e concreta da parte dei ministri delle Infrastrutture e della Sicurezza dei Trasporti, Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin. L’appello è chiaro: è necessario attivare meccanismi di intervento tempestivi per scongiurare la sospensione del servizio e garantire alla comunità potenziale la piena funzionalità di un sistema di trasporto pubblico ecologico, essenziale per sostenere la mobilità quotidiana di cittadini, lavoratori, studenti e pendolari.
La questione trascende un mero problema di manutenzione; si tratta di preservare un elemento chiave per la vivibilità e la sostenibilità della città di Potenza.






