La sanità lucana si presenta come un modello di gestione virtuosa, capace di coniugare rigore finanziario e investimento strategico, come evidenziato dalla recente relazione dell’Assessore Regionale alla Sanità, Cosimo Latronico.
In un contesto nazionale spesso segnato da criticità e ricorsi a misure emergenziali, la Basilicata si distingue per aver evitato percorsi di “rientro” e per non aver fatto ricorso a strumenti di stimolo fiscale aggiuntivi, consolidando una politica di sostenibilità finanziaria.
L’approvazione degli atti amministrativi relativi alle quattro aziende sanitarie regionali – l’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza, l’IRCCS Crob di Rionero in Vulture, e le Aziende Sanitarie di Potenza e Matera – ha visto l’espressione di un voto unanime da parte della maggioranza di centrodestra, mentre l’opposizione di centrosinistra ha scelto di astenersi in segno di dissenso.
Un gesto che, pur accentuando le divisioni politiche, non ha intaccato la solidità della linea di governo.
L’Assessore Latronico ha voluto sottolineare i risultati tangibili raggiunti e le prospettive di crescita per il sistema sanitario regionale.
Un elemento cruciale è stata la significativa riduzione del disavanzo sanitario, diminuito di circa dieci milioni di euro rispetto all’anno precedente, completamente assorbito con risorse interne alla regione, senza compromettere l’offerta di servizi essenziali alla cittadinanza.
Tale risultato è stato reso possibile da un incremento del Fondo Sanitario Regionale, superiore ai 41 milioni di euro, che ha permesso investimenti mirati al personale, attraverso nuove assunzioni e stabilizzazioni, e al rafforzamento della rete di assistenza sanitaria.
La Basilicata si pone con determinazione come protagonista nella rivendicazione di una più equa distribuzione del Fondo Sanitario Nazionale, ponendo l’accento sulle peculiarità dei territori caratterizzati da bassa densità abitativa e sulle relative esigenze specifiche.
Questa battaglia per un riparto più giusto mira a riconoscere le sfide uniche che questi territori affrontano e a garantire che ricevano le risorse necessarie per fornire servizi sanitari adeguati.
L’innovazione non si limita alla gestione finanziaria, ma si estende anche alla spesa farmaceutica.
La collaborazione con il Piemonte, come esempio di best practice, ha già prodotto risparmi significativi, senza compromettere l’accesso a terapie innovative.
Questa iniziativa dimostra l’apertura della Basilicata a soluzioni collaborative e al trasferimento di conoscenze per ottimizzare l’efficienza del sistema sanitario.
Per quanto concerne le liste d’attesa, un nodo cruciale per la percezione della qualità del servizio, è stato istituito un coordinamento centrale e stanziati ingenti risorse (10 milioni nel 2024 e 5 milioni nel 2025) per ridurre i tempi di attesa.
Questo piano coinvolge sia strutture pubbliche che private accreditate, puntando a un approccio integrato per migliorare l’accesso alle cure.
Infine, l’attrattività ospedaliera della Basilicata si conferma elevata, posizionando la regione tra le prime in Italia per ricoveri provenienti da altre regioni.
Il 42% dei ricoveri da fuori regione riguarda prestazioni di medio-alta complessità, tutte erogate dal sistema pubblico, a testimonianza della qualità dei servizi offerti e della fiducia che altre regioni ripongono nel sistema sanitario lucano.
Questa mobilità sanitaria in entrata rappresenta un indicatore chiave della reputazione e dell’eccellenza del sistema sanitario regionale.