Crisi Tari a Balvano: tra promesse disattese e un fardello insostenibile per le attività produttiveLa comunità di Balvano, in provincia di Potenza, si trova ad affrontare una situazione di notevole disagio in merito alla Tassa sui Rifiuti (Tari), caratterizzata da una gestione comunale che ha generato incertezza, disagi economici e un crescente senso di frustrazione tra cittadini e imprenditori.
L’amministrazione comunale, dopo aver annunciato una riduzione del 30% della Tari per le famiglie numerose con almeno quattro componenti, si è trovata a dover annullare gli avvisi di pagamento inizialmente inviati, a seguito di forti pressioni da parte dell’opposizione e delle evidenti discrepanze tra le promesse e la realtà.
L’opposizione, rappresentata dai consiglieri Antonia Scarfiglieri, Domenico Teta e Costantino Di Carlo, ha denunciato pubblicamente l’incongruenza tra le tariffe approvate dal Consiglio comunale e quelle effettivamente applicate, riscontrate dai cittadini attraverso gli avvisi di pagamento.
Questa divergenza ha alimentato un clima di forte malcontento e ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’affidabilità delle scelte amministrative.
Il nodo cruciale della vicenda risiede però nell’impatto devastante che le tariffe proposte avrebbero su settori produttivi e commerciali del territorio.
Se confermate, le tariffe previste dalla delibera consiliare 11 del 2025, comporterebbero un incremento esponenziale dei costi per le attività commerciali, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per la sopravvivenza di molte imprese locali.
Le Plurilicenze alimentari, ad esempio, vedrebbero un aumento del 110% rispetto a soli due anni prima.
Bar, ristoranti, pasticcerie e altre attività di ristorazione subirebbero un incremento prossimo al 200%, con i costi al metro quadro che schizzerebbero a livelli inaccettabili, passando da 9 a 25 euro per i bar e da 12 a 33 euro per la ristorazione.
L’aumento più drammatico, tuttavia, riguarda le attività ortofruttaiole, le pescherie e i fiorai, che vedrebbero una crescita vertiginosa della tariffa, passando da poco meno di 1,5 euro al metro quadrato nel 2023 a quasi 27 euro quest’anno, con un incremento sconvolgente del 1.739%.
In un contesto di precarietà economica e di difficoltà per le piccole realtà locali, questi aumenti rappresentano un fardello insostenibile, che potrebbe costringere molte attività a chiudere i battenti, impoverendo il tessuto economico e sociale del territorio.
I consiglieri dell’opposizione hanno espresso la loro profonda preoccupazione per queste possibili conseguenze e hanno sollecitato l’amministrazione comunale ad agire tempestivamente per trovare soluzioni concrete, evitando che la Tari diventi un fattore di sofferenza e di crisi per la comunità di Balvano.
La situazione evidenzia un profondo squilibrio tra le promesse di sostegno economico e la realtà delle decisioni prese, mettendo a dura prova la fiducia dei cittadini e la vitalità del tessuto produttivo locale.







