La Basilicata, con il suo tessuto sociale vivace e complesso, vanta un settore del Terzo Settore in costante evoluzione, come testimoniato dall’iscrizione di 1.599 enti nel Registro Unico Nazionale. Questa realtà, distribuita tra le province di Potenza (1.063) e Matera (536), si articola in diverse categorie: 541 organizzazioni di volontariato, 624 associazioni di promozione sociale, 372 imprese sociali e ulteriori 62 enti diversificati. Il capitale umano impiegato in questi ambiti è notevole, con oltre 7.000 lavoratori e un esercito di circa 50.000 volontari che animano l’azione sociale e civica.Riconoscendo l’importanza strategica di questo ecosistema, i consiglieri regionali Piero Lacorazza (Pd) e Piero Marrese (Basilicata Democratica) hanno presentato una proposta di legge, “Norme di sostegno e promozione degli Enti del Terzo Settore lucano,” volta a rafforzare e indirizzare l’azione regionale.La proposta di legge introduce un elemento innovativo: il sostegno al *crowdfunding civico*, un modello di finanziamento partecipativo che permette ai cittadini di contribuire direttamente alla realizzazione di progetti di utilità sociale e rafforzamento della coesione territoriale. Questo strumento, se adeguatamente incentivato, può colmare lacune di finanziamento tradizionali e promuovere un senso di appartenenza e responsabilità civica.Marrese ha sottolineato l’importanza di supportare non solo le organizzazioni consolidate, ma anche il *volontariato individuale*, spesso frammentato e privo di strutture di supporto. L’obiettivo è favorire la strutturazione e l’aggregazione di queste iniziative, trasformando l’impegno isolato in un’azione collettiva e d’impatto.La legge ambisce a integrare attivamente il Terzo Settore e le altre formazioni sociali nei processi decisionali regionali, non relegandole a ruoli marginali ma coinvolgendole nell’esercizio delle funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento. Questo significa promuovere una governance partecipata, in cui la società civile contribuisce attivamente alla definizione delle priorità e alla realizzazione di progetti concreti.Lacorazza ha riassunto l’essenza della proposta con l’immagine di “spalancare le porte” a una società civile organizzata e proattiva. La vera rivoluzione, però, non risiede solo nell’accesso alle risorse, ma nella *coprogettazione* – un processo collaborativo che permette di definire obiettivi condivisi e strategie innovative. Coinvolgere la cittadinanza attiva nella definizione delle regole e nella progettazione del futuro della Basilicata significa restituire valore alla comunità e costruire un modello di sviluppo più equo e sostenibile, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro, ponendo al centro l’uomo e il suo benessere collettivo. Il progetto si configura quindi come un investimento nel capitale sociale della regione, un elemento cruciale per un futuro prospero e resiliente.
Terzo Settore in Basilicata: una legge per il futuro sociale.
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