Il nuovo Testo Unico sulle Disabilità si configura come una svolta epocale, un cambiamento profondo che pone al cuore della legislazione la persona con disabilità e la sua famiglia, superando approcci assistenzialistici del passato.
L’annuncio, espresso dalla Ministra per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, durante un incontro presso il Centro Aias di Potenza, non si limita a una mera riorganizzazione dei servizi, ma mira a una trasformazione culturale radicale.
Si tratta di un passaggio da un modello focalizzato sulle limitazioni a uno che celebra le potenzialità, riconoscendo la disabilità non come una condizione di deficit, ma come una diversità umana che arricchisce la società.
Questo cambiamento di prospettiva si traduce in una ridefinizione del ruolo della pubblica amministrazione, che non è più intesa come un erogatore di prestazioni, ma come un facilitatore dell’autonomia e della piena partecipazione alla vita sociale.
In collaborazione con la Ministra per la Disabilità, Locatelli, si sta lavorando alla creazione di punti unici di accesso ai servizi, con l’obiettivo di snellire le procedure burocratiche e garantire una risposta tempestiva e coordinata ai bisogni complessi che le persone con disabilità e le loro famiglie affrontano quotidianamente.
Questa semplificazione normativa è un tassello fondamentale per ridurre il carico di stress e incertezza che spesso accompagna la ricerca di supporto.
Un aspetto cruciale del nuovo testo è l’attenzione dedicata al progetto “Dopo di Noi”, una questione che agita profondamente le famiglie, segnate dalla paura per il futuro dei propri figli una volta persa la figura genitoriale.
La Ministra Casellati ha sottolineato come questo peso psicologico, unito alle sfide fisiche e pratiche della vita quotidiana, richieda soluzioni concrete e durature.
Il progetto “Dopo di Noi” mira a garantire continuità assistenziale, protezione legale e finanziaria, e opportunità di sviluppo personale per le persone con disabilità dopo la scomparsa dei loro genitori.
La valorizzazione del lavoro svolto dai centri specializzati è strettamente legata alla capacità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’inclusione e della solidarietà.
Si tratta di un impegno collettivo per abbattere le barriere architettoniche e culturali, promuovere l’accessibilità universale e garantire pari opportunità per tutti.
La nuova legislazione non è solo un atto normativo, ma un investimento nel futuro di una società più giusta, equa e inclusiva, dove ogni persona, indipendentemente dalle sue condizioni, possa realizzare il proprio potenziale e contribuire al bene comune.
L’auspicio è che questo approccio innovativo possa ispirare altre iniziative a livello nazionale e internazionale, contribuendo a costruire un mondo più accessibile e accogliente per tutti.






