La designazione di “Città Italiana del Vino 2026” per l’area del Vulture rappresenta un’opportunità strategica per la Basilicata, un’occasione che trascende il mero riconoscimento per elevarsi a volano di sviluppo economico e culturale.
Il presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella, ha espresso chiaramente l’intenzione di trasformare questo prestigioso titolo in un vero e proprio progetto di rilancio territoriale, auspicando la creazione di una legge regionale dedicata a sostenere l’iniziativa, sia dal punto di vista finanziario che programmatico.
La viticoltura del Vulture, espressione di un ecosistema agroalimentare unico e di tradizioni secolari, merita un supporto mirato e strutturale.
L’identità del territorio, plasmata da un paesaggio vulcanico affascinante e da vitigni autoctoni di pregio, necessita di essere valorizzata e promossa a livello nazionale e internazionale.
La legge regionale, pertanto, non si limiterà ad un mero stanziamento di risorse, ma si prefiggerà di creare un tavolo di concertazione permanente con i sindaci dei quattordici comuni coinvolti – Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Lavello, Forenza, Venosa e Maschito, con Ripacandida a fare da fulcro – per definire le priorità di intervento e monitorare l’efficacia delle misure adottate.
Le fonti di finanziamento saranno diversificate: si punterà al recupero e alla riprogrammazione del “piano progetto” che ha reso possibile l’ottenimento del titolo, distribuendone le risorse su un triennio.
Si esploreranno sia le risorse del fondo corrente regionale, sia i fondi di investimento, con particolare attenzione all’utilizzo di finanziamenti strutturali europei e altre opportunità di finanziamento esterno.
Questa flessibilità finanziaria consentirà di adattare gli interventi alle evoluzioni del contesto economico e alle esigenze specifiche del territorio.
La scelta del Vulture, a seguito della valutazione di candidature provenienti da Abruzzo, Sicilia e Veneto, testimonia il potenziale del territorio e la qualità del progetto presentato.
L’eventuale ricorso presentato dalla Regione Veneto non intacca la determinazione della Basilicata.
Al contrario, evidenzia la rilevanza del riconoscimento e la necessità di rafforzare il progetto, proseguendo nella direzione di una legislazione ad hoc, indipendentemente dall’esito del ricorso.
L’impegno è quello di agire come se il titolo fosse già acquisito, con la certezza che la valorizzazione del vino del Vulture rappresenta un investimento nel futuro dell’intera Basilicata.
Si punta a consolidare un’offerta turistica enogastronomica di eccellenza, capace di attrarre visitatori e generare nuove opportunità di lavoro.