giovedì 25 Settembre 2025
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Vulture Città del Vino 2026: un’occasione di crescita per la Basilicata

Il riconoscimento del comprensorio vulcanico del Vulture come Città del Vino 2026 rappresenta un traguardo di profonda valenza per la Basilicata, un atto di riscontro alla tenace dedizione di un territorio ricco di storia, di risorse uniche e di un’identità profondamente radicata nel lavoro della terra.

Questa designazione non è un mero attestato di merito per le produzioni vitivinicole, eccellenze che ne costituiscono il cuore pulsante, ma un investimento strategico nel futuro di un’area che aspira a ridefinire il proprio ruolo nello scenario nazionale.
L’elezione a Città del Vino si configura come un’opportunità irripetibile per orchestrare un modello di sviluppo integrato, che trascenda la semplice valorizzazione enogastronomica.
Si tratta di un’occasione per interconnettere agricoltura di qualità, turismo esperienziale, patrimonio culturale immateriale e, soprattutto, coesione sociale all’interno delle comunità locali.
Il Vulture, con la sua peculiare morfologia vulcanica e la sua biodiversità, possiede un potenziale turistico inesplorato, capace di attrarre un pubblico sempre più attento all’autenticità e alla sostenibilità.

Il percorso intrapreso negli anni precedenti, con l’approvazione di delibere dedicate all’enoturismo e alla recezione delle normative nazionali, ha fornito gli strumenti iniziali per questa transizione.
Tuttavia, la sfida odierna richiede un impegno ancora più deciso, orientato a promuovere la formazione di operatori specializzati, la creazione di infrastrutture ricettive innovative e la diffusione di un’offerta culturale diversificata, che sappia interpretare e raccontare la storia del territorio.
La valorizzazione del Vulture non può prescindere da un’attenzione particolare alle aree interne, spesso penalizzate da marginalizzazione e spopolamento.
Il turismo enogastronomico, se gestito con lungimiranza, può diventare un motore di sviluppo economico e sociale, generando opportunità di lavoro e contrastando lo spopolamento.

Inoltre, è cruciale promuovere un’agricoltura sostenibile, che preservi la biodiversità, tuteli il suolo e riduca l’impatto ambientale delle attività produttive.

L’agricoltura del futuro deve essere un’agricoltura rigenerativa, capace di rigenerare il suolo, migliorare la qualità dell’acqua e sequestrare il carbonio dall’atmosfera.

Il riconoscimento a Città del Vino è un seme da coltivare con cura, un impegno condiviso tra istituzioni, imprenditori, associazioni e cittadini, per trasformare una vocazione in una vera e propria occasione di crescita per l’intera Basilicata, proiettandola verso un futuro di prosperità e di sviluppo sostenibile.

È un momento di riflessione e di azione, un’eredità da consegnare alle future generazioni.

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