Donato Macchia, figura di spicco del Potenza Calcio (Serie C, girone C), ha ufficializzato la sua candidatura a un seggio nel prossimo Consiglio Federale della Figc, in rappresentanza della Lega Pro.
L’annuncio, diffuso tramite il quotidiano locale “La Nuova del Sud”, riflette una visione ambiziosa per il futuro del calcio italiano, plasmata dall’esperienza diretta e dalla profonda comprensione delle problematiche che affliggono la terza serie nazionale.
La spinta propulsiva di questa candidatura nasce dalla battaglia per l’implementazione del Football Video Assistant (FVA), una tecnologia che Macchia considera un elemento trasformativo per l’integrità del gioco.
L’introduzione della moviola in campo, interpretata come un successo tangibile per l’intero movimento calcistico, ha rafforzato la sua convinzione nella necessità di un cambiamento strutturale e di un’evoluzione continua delle metodologie arbitrali.
Sostenitore convinto del presidente federale Gabriele Gravina e del candidato alla presidenza della Lega Pro, Matteo Marani, Macchia si propone come portavoce delle esigenze specifiche delle società di Serie C.
La sua ambizione non si limita a occupare il posto lasciato vacante dal precedente consigliere, Daniele Sebastiani (promosso con il Pescara), ma mira a ridefinire il ruolo e la considerazione della Lega Pro all’interno del panorama calcistico nazionale.
Il fulcro del suo programma elettorale è la tutela degli investimenti, spesso ingenti e rischiosi, che i presidenti di Serie C compiono per sostenere le proprie squadre.
Questi sacrifici, spesso in silenzio, sono essenziali per la sopravvivenza stessa della Lega Pro, un ecosistema fragile che necessita di protezione e di un contesto più favorevole.
Macchia non si limita a individuare i problemi, ma propone soluzioni concrete.
Riconoscendo la necessità di un cambiamento radicale, sottolinea che questo richiede coraggio e determinazione.
L’FVA rappresenta un primo, significativo passo, ma la Serie C, e più in generale il calcio di domani, necessitano di un quadro più ampio che abbracci la stabilità economica delle società, regole chiare e applicate in modo uniforme, classifiche prive di distorsioni dovute a penalizzazioni arbitrarie, calendari regolari e un’attenzione particolare allo sviluppo delle infrastrutture e al fenomeno delle seconde squadre, elemento di crescita per l’intero sistema.
La sfida che lo attende è ardua, una mole di lavoro impegnativa che richiede un approccio collaborativo e inclusivo.
Macchia immagina un calcio in cui tutti gli attori – giocatori, allenatori, dirigenti, arbitri, tifosi – siano protagonisti di un progetto comune, un lavoro di squadra orientato al miglioramento continuo.
L’obiettivo finale è creare un ambiente in cui le proprietà siano motivate a investire in maniera responsabile e sostenibile, garantendo la vitalità e la longevità del calcio italiano.
Il suo impegno si focalizza, in definitiva, sulla creazione di un futuro calcistico più equo, trasparente e prospero per tutti.