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giovedì 6 Novembre 2025

Ottavio Gurrado: Giudice Internazionale dalla Basilicata, un Viaggio di Passione e Valori

Un Viaggio tra Passione, Valori e Responsabilità: La Storia di un Giudice Internazionale dalla BasilicataLa storia di Ottavio Gurrado è un affresco vivido di dedizione, passione e crescita personale, intrecciato indissolubilmente con l’atletica.
Originario di Irsina, in provincia di Matera, questo settantreenne ha trasformato un’innata passione per lo sport in un percorso professionale ricco di esperienze e responsabilità, culminato con la prestigiosa qualifica di giudice internazionale ai Campionati Mondiali di Roma del 1987.
Il suo avvicinamento all’atletica è segnato dall’influenza paterna di Primo Sinno, figura pionieristica che ha contribuito a diffondere la disciplina nella sua comunità.
Sinno, tedoforo alle Olimpiadi di Roma del 1960, non fu solo un modello, ma un vero e proprio mentore, trasmettendo valori fondamentali come l’impegno, la dedizione e l’importanza di offrire opportunità ai giovani.

Gurrado, un discreto marciatore, ne assorbì quegli insegnamenti, sperimentando in prima persona il potere dello sport come strumento di crescita personale e di costruzione di legami.

Il passaggio dall’essere un atleta a un giudice rappresenta una naturale evoluzione del suo percorso.

Nel 1972, insieme all’amico Sergio Cicchetti, intraprende un percorso di formazione, affiancando figure di spicco come Gigino Veglia e Rosario Lombardo, assorbendo non solo conoscenze tecniche, ma anche principi di etica e di relazione con gli atleti.
Questo percorso formativo lo porta a distinguersi, fino a raggiungere l’ambito dei Mondiali di Roma, un traguardo che lo riempie di orgoglio e di emozione.

L’esperienza ai Mondiali del 1987 è un caleidoscopio di ricordi intensi.

La responsabilità di rappresentare la propria terra, l’interazione con atleti di calibro mondiale come Thierry Vigneron e Said Aouita, l’emozione di assistere a imprese straordinarie come la vittoria di Francesco Panetta nei 3000 siepi e la performance di Ben Johnson, un momento di trionfo effimero poi offuscato dalla squalifica per doping.L’esperienza non è esente da amarezza.
L’episodio del salto in lungo, con la manipolazione delle misure per favorire un atleta italiano, lascia un segno profondo, testimonianza di un lato oscuro che contrasta con gli ideali di correttezza e trasparenza che Gurrado ha sempre perseguito.
Un rimpianto lo accompagna: non aver potuto condividere quella prestigiosa esperienza con Donato Sabia, un altro eccellente atleta lucano.

La loro presenza insieme avrebbe simboleggiato l’orgoglio della Basilicata, un sogno rimasto inespresso.
Il momento più commovente arriva alla fine della manifestazione, con l’incontro con Papa Giovanni Paolo II.

Un’esperienza spirituale intensa, un saluto carico di significato e una benedizione che Gurrado porterà sempre nel cuore.
La storia di Ottavio Gurrado è una testimonianza di come la passione, la dedizione e i valori possano portare a risultati straordinari, arricchendo non solo la propria vita, ma anche quella della comunità di appartenenza.

Un viaggio che, dai campi di atletica ai palazzi papali, celebra l’eccellenza italiana e la profonda spiritualità che la anima.

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