Prodi esorta a coltivare il campo largo dopo la sconfitta in Abruzzo.

12 marzo 2024 – 06:33

Nuove alleanze emergono, il centro si rafforza, mentre Calenda sottolinea l’importanza dei candidati competenti. Avs propone di porre fine alle discussioni. Le Regioni in attesa di intese per le elezioni.

Il giorno successivo alla sconfitta subita in Abruzzo, il Partito Democratico non nasconde la preoccupazione per la stretta via del campo largo. Il timore è che i 5Stelle possano far prevalere un’umore ostile agli accordi o essere disposti ad accettarli solo se possono scegliere i candidati. Aumentando il numero di veti, come sta già avvenendo nelle due regioni chiamate alle urne tra aprile e giugno. Tuttavia, il dialogo tra Elly Schlein e Giuseppe Conte continua. Per una questione di convenienza politica dettata dall’aritmetica: se si vuole competere con la destra, l’alleanza giallorossa rimane l’unica opzione. L’alternativa sarebbe condannarsi a una sconfitta perpetua. Ma mentre in Basilicata, dove si voterà il 21 e il 22 aprile, sembra esserci un’intesa su un candidato diverso dal leader delle cooperative bianche non gradito ai grillini, nel Piemonte che andrà al rinnovo l’8 e il 9 giugno insieme alle elezioni europee, l’accordo è ancora lontano.Oltre alle questioni locali che ostacolano il processo, c’è la sfida per la leadership della coalizione a complicare le cose. Una sfida che ora tiene conto anche dei consensi ottenuti in Abruzzo: i Dem sono soddisfatti per aver superato la soglia del 20%, quasi il doppio rispetto alle precedenti regionali e con ben 4 punti in più rispetto alle ultime elezioni politiche; mentre i Cinquestelle si fermano al 7%, perdendo addirittura 17 punti rispetto al 2019. Soddisfatti anche Carlo Calenda con il suo 4% e Fratoianni-Bonelli: Avs si posiziona solo tre decimali sotto. Deludente invece il risultato dei Riformisti con Italia Viva: appena il 2,8%.E veniamo all’altra questione spinosa del giorno dopo: quanto ampio dovrebbe essere l’asse progressista? È meglio correre compatti come in Sardegna o coinvolgere anche i centristi? Conte ha già chiarito che per lui gli alleati devono essere affidabili e non sparargli contro ad ogni occasione. Fratoianni ironizza dicendo: “Mentre noi discutiamo sulle dimensioni del campo, gli altri ci soffiano via la palla.”Una vittoria in Abruzzo dopo quella di Alessandra Todde in Sardegna avrebbe segnato non solo una rinascita delle opposizioni ma anche consolidato l’intesa giallorossa. Questo è ciò che conta davvero. Lo ammette con rammarico l’ex ministro Roberto Speranza

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