La proposta avanzata da Mosca riguardo alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina rappresenta un segnale positivo, seppur ancora vaga e generica. Nonostante il veto sulla presenza di truppe NATO sul territorio ucraino, la Russia potrebbe essere aperta all’idea di avere “osservatori disarmati” lungo il confine per verificare il rispetto degli accordi di pace. Nel frattempo, la coalizione dei volontari, coordinata da Francia e Regno Unito, continua a crescere con l’adesione di sempre più partner pronti a sostenere l’Ucraina anche attraverso missioni di peacekeeping.L’Italia, tra i 30 Paesi che compongono questo gruppo internazionale, esprime la sua posizione favorevole a un coinvolgimento nell’ambito delle Nazioni Unite per qualsiasi missione futura. Solo in questa cornice istituzionale Roma sarebbe disposta a valutare l’invio delle proprie truppe militari. La visione italiana si concentra sull’importanza del ruolo dell’ONU come garante della stabilità internazionale e della legalità nelle operazioni di peacekeeping, evidenziando una strategia diplomatica volta a favorire soluzioni condivise e basate su un quadro normativo riconosciuto a livello globale.
Proposta di Mosca: garanzie di sicurezza per l’Ucraina e la posizione italiana all’ONU
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