In un contesto in cui le carceri italiane sono afflitte da un tasso di sovraffollamento del 132%, si assiste a un continuo aumento dei record negativi. Con oltre 62mila detenuti, ben al di sopra del limite massimo consentito di 46.910 individui, emerge l’urgente necessità di adottare misure alternative per alleggerire il sistema penitenziario. Circa 19mila detenuti potrebbero beneficiare di queste soluzioni e ora si profila una nuova proposta per ridurre la pressione sulle strutture carcerarie.Irma Conti, esponente del collegio del Garante nazionale dei detenuti, mette in luce la burocrazia come principale ostacolo da superare. Propone pertanto l’introduzione dell’intelligenza artificiale nella fase ricognitiva delle richieste relative alle misure alternative e alla scarcerazione. Questa innovativa soluzione potrebbe rivoluzionare il processo decisionale, accelerando le procedure e consentendo una gestione più efficiente delle istanze presentate dai detenuti.L’utilizzo dell’intelligenza artificiale rappresenterebbe un passo avanti significativo nel campo della giustizia penale, offrendo un supporto tecnologico avanzato per affrontare le sfide legate alla sovraffollamento carcerario. Grazie a questa proposta all’avanguardia, si potrebbe aprire la strada a una maggiore equità nel sistema giudiziario e garantire una migliore tutela dei diritti dei detenuti, promuovendo nel contempo una maggiore efficienza nell’applicazione delle misure alternative alla detenzione.
Proposta innovativa: l’intelligenza artificiale per risolvere il sovraffollamento carcerario
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