Proposte di legge per la protezione dei dati sensibili e la libertà di informazione: le sanzioni più severe e l’uso del Trojan al centro del dibattito parlamentare.

Il dibattito sulla protezione dei dati sensibili e sulla libertà di informazione è sempre al centro dell’attenzione, soprattutto in un’epoca in cui la diffusione delle notizie avviene a una velocità mai vista prima. Le proposte di legge presentate riguardo alla cybersicurezza pongono l’accento sull’importanza di bilanciare il diritto alla cronaca con la tutela della privacy e della correttezza nell’uso delle informazioni. Emergono quindi emendamenti che prevedono sanzioni più severe per chi divulga informazioni provenienti da fonti illecite, con pene che possono arrivare fino a 4 anni di carcere. Inoltre, si discute anche dell’utilizzo del Trojan, strumento invasivo utilizzato dalle forze dell’ordine per le intercettazioni, proponendo che la sua autorizzazione sia concessa solo da un giudice collegiale e non per i reati contro la Pubblica Amministrazione. Si evidenzia la necessità di requisiti più stringenti per l’avvio delle intercettazioni anche nei casi di reati informatici, equiparandoli a quelli previsti per i reati di mafia e terrorismo.Le proposte presentate dai parlamentari Enrico Costa e Maria Elena Boschi mirano a garantire una maggiore tutela dei dati sensibili e a prevenire abusi nell’accesso agli atti del processo penale. Si propone quindi l’introduzione di nuovi articoli nel codice penale che prevedono pene più severe per chi accede illegalmente ad atti giudiziari o detiene e rivela documenti acquisiti illecitamente. In particolare, si ipotizza una reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi detiene documenti contenenti informazioni ottenute illegalmente e lo stesso trattamento per chi divulga tali dati attraverso qualsiasi mezzo di comunicazione.La proposta legislativa riflette la crescente consapevolezza sull’importanza della protezione dei dati personali e della necessità di regolamentare in modo chiaro e rigoroso l’utilizzo delle informazioni sensibili. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra il diritto alla libera circolazione delle notizie e la salvaguardia della riservatezza individuale, garantendo nel contempo un sistema giuridico efficace ed equo nella gestione dei cyber-reati e nella prevenzione degli abusi nell’ambito della sicurezza informatica.

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