Prostituzione: il nuovo Ateco rivoluziona l’economia ufficiale del sesso

La questione della prostituzione nell’economia ufficiale è una vicenda complessa e stimolante. La citazione di Benjamin Franklin, spesso menzionata in questo contesto, enfatizza la naturale associazione tra il fatto della morte come unica certezza assoluta e le tasse come realtà inevitabile. Tuttavia, nella trattazione specifica della prostituzione e delle sue implicazioni economiche ed fiscali, emerge una peculiarità interessante: è stata assegnata una classificazione Ateco alle attività di escort e prostituzione, inserendo quindi queste professioni nel quadro della statistica e della fiscalità ufficiale.In questo modo non solo gli operatori economici che si occupano di questi servizi, ma anche i clienti potranno essere monitorati attraverso l’apposizione dell’identificativo Ateco. Le implicazioni sono numerose: la possibilità di ottenere statistiche più precise in merito alla popolazione lavorativa attiva nel campo del sesso e alla sua evoluzione storica, la possibilità di riscuotere le tasse Irpef ed Iva sulle entrate derivanti da questa tipologia di lavoro, l’identificazione dei soggetti più facoltosi che potrebbero essere interessati a ricorrere a questi servizi e dunque destinare una parte delle proprie sostanze all’apprezzamento della prostituzione.Questa inclusione non è priva di criticità; ad esempio, in questo modo si rende visibile il ruolo assunto dallo stato in questa attività economica. È inoltre da sottolineare che per legge la prostituzione è considerata un’attività per cui i lavoratori pagano le tasse Irpef ed Iva sulle entrate, ma fino ad ora non avevano una classificazione specifica, quindi la ricaduta della nuova classificazione sarà di tipo statistico e fiscale.