28 febbraio 2025 – 01:45
Nel cuore di Torino, all’interno della stazione di Porta Nuova, in una calda giornata estiva, due turisti provenienti dall’Olanda si trovano ad attendere fuori dai bagni dell’area ristorante. Improvvisamente, udono dei gemiti che li spaventano e decidono di chiamare immediatamente la polizia. Gli agenti della Polfer arrivano sul posto e bussano alla porta, ma nessuno risponde. Dopo alcuni minuti esce un giovane alto di vent’anni, seguito da una ragazza dodicenne. La situazione si complica tre settimane dopo quando la ragazzina racconta al suo assistente sociale quanto è accaduto: il ragazzo l’ha costretta a fumare marijuana, l’ha obbligata ad entrare nel bagno e ha abusato di lei.La versione del ventenne arrestato e difeso dall’avvocata Stefania Giordano non convince la giudice Ersilia Palmieri: secondo lui è stata la ragazza a proporsi volontariamente e a partecipare all’atto sessuale consensuale nel bagno. Tuttavia, il tema della volontarietà viene messo in discussione quando si tratta di una giovane minorenne coinvolta in una situazione del genere.Questa vicenda solleva importanti questioni sulla protezione dei minori e sulle dinamiche degli abusi sessuali. È fondamentale garantire un ambiente sicuro per i bambini e le adolescenti affinché possano crescere senza essere vittime di violenze o abusi da parte di adulti irresponsabili. La giustizia deve fare il suo corso per assicurare che chi commette reati contro i più vulnerabili sia punito adeguatamente, proteggendo così la dignità e l’integrità delle giovani vittime coinvolte in situazioni così tragiche.
