14 marzo 2025 – 14:01
La pratica referendaria è stata avviata per confermare o meno la legge delle tre preferenze approvata il 27 febbraio, che introduce modifiche alla legge elettorale. Sabato inizierà la raccolta firme. Affinché il referendum possa essere indetto, sarà necessario raccogliere almeno 2.117 firme entro il 4 giugno, ovvero tre mesi dalla pubblicazione della nuova legge sul Bollettino ufficiale della Regione. Ieri, alle 14:00, i tre promotori dell’iniziativa, Gabriella Poliani, esponente della società civile, Flavia Giulia Varetti della Lega e Walter Musso di Fratelli d’Italia, si sono recati al primo piano della Regione per presentare alla segretaria generale della presidenza del Consiglio i documenti necessari. Hanno ricevuto i moduli per la raccolta firme che verranno restituiti oggi per la dovuta timbratura. Il primo passo del percorso verso il referendum è durato poco più di 40 minuti. È stato depositato il documento per avviare il referendum e i dati dei tre promotori che dimostrano, come richiesto dalla legge, che essi sono cittadini elettori della Valle d’Aosta.Gabriella Poliani, già tra i promotori dei referendum per la riforma della legge elettorale – poi non accolti -, afferma: “Questo referendum lo dobbiamo ai 3.317 che avevano già firmato per gli altri. In passato si parlava di una riforma autentica. Questo tema è ancora molto sentito tra i cittadini. È importante sensibilizzare sulle necessità di una riforma”. Musso aggiunge: “Le regole del gioco devono essere condivise e invece ora ci troviamo di fronte a una modifica che prevede anche una rappresentanza di genere a metà strada anziché un’alternanza”. Varetti sottolinea: “Siamo consapevoli che sarà una campagna complessa ma deve essere portata avanti. Stiamo esercitando un diritto garantito dallo Statuto”. Tuttavia l’esito del referendum non influirà sulle elezioni del 28 settembre in quanto mancano i tempi previsti dalla legge.Musso commenta: “Certamente l’errore è stato della maggioranza consiliare che ci ha condotti a questa situazione. Ora siamo additati come coloro che vogliono impedire l’applicazione delle loro stesse modifiche ma in realtà la responsabilità è loro”. Poliani conclude: “Dopo oltre quattro anni di legislatura hanno aspettato fino all’ultimo momento per apportare modifiche. Questa è la vera responsabilità da attribuire”.