Un episodio di violenza inaudita ha scosso la comunità imperiese sabato pomeriggio, all’interno della basilica di San Giovanni in Oneglia.
Don Alessandro Ferrua, guida spirituale della parrocchia, è stato vittima di un’aggressione fisica da parte di un fedele, un gesto che trascende il semplice rimprovero e solleva interrogativi profondi sul rispetto, la gestione della rabbia e l’ospitalità religiosa.
L’incidente si è verificato intorno alle 15:30, quando il sacerdote, pronto a compiere una visita ad un malato, ha notato un uomo fumare all’interno della chiesa.
Un gesto in contrasto con la sacralità del luogo e le norme di decoro, che ha portato Don Ferrua a richiamare il fedele, invitandolo a consumare la sigaretta all’esterno.
La reazione dell’uomo è stata sproporzionata e inaspettata: un’aggressione verbale e fisica che ha lasciato il parroco profondamente turbato e ha portato alla conseguente denuncia alle autorità competenti.
L’episodio, tristemente documentato da un video amatoriale – ripreso da un appassionato di musica che stava immortalando l’organista durante le prove per la messa domenicale – offre uno sguardo disturbante sulla fragilità dei rapporti umani e sulla difficoltà di gestire le emozioni in spazi di profonda spiritualità.
L’uomo, identificato come cinquantenne, dopo l’aggressione, ha proseguito a inveire contro il parroco e, successivamente, è stato bloccato da una pattuglia della polizia locale, a causa del suo comportamento irrequieto che si è protratto anche fuori dalla chiesa.
L’accaduto trascende la semplice violenza fisica: mette in luce una crisi di valori, una difficoltà nel contenere la frustrazione e una potenziale disconnessione tra l’individuo e i principi di rispetto e tolleranza che dovrebbero animare la comunità religiosa.
Don Ferrua ha espresso la sua costernazione, sottolineando l’inadeguatezza della risposta violenta di fronte a un semplice richiamo.
La sua visita al malato, un atto di carità e compassione, è stata interrotta da un’esplosione di rabbia che ha lasciato tutti sgomenti.
L’indagine delle autorità è in corso per accertare le motivazioni alla base del gesto e stabilire la responsabilità dell’aggressore, che potrebbe essere straniero come suggerito dal parroco.
L’episodio solleva inoltre una riflessione sulla necessità di promuovere un dialogo costruttivo e l’educazione al rispetto all’interno delle istituzioni religiose e nella società in generale.







