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lunedì 27 Ottobre 2025

Artigianato Ligure: Resilienza e Disparità nel 2025

L’Artigianato Ligure: Resilienza, Trasformazione e Disparità Territoriali nel Terzo Trimestre 2025Il panorama dell’artigianato ligure, pilastro fondamentale dell’economia regionale, continua a manifestare una resilienza notevole, pur navigando in un contesto economico globale in evoluzione.

I dati Infocamere-Movimprese, elaborati dal centro studi di Confartigianato Liguria, rivelano un incremento marginale, +0,12%, che si traduce in 51 nuove imprese, portando il totale a 42.904 unità attive nel terzo trimestre del 2025.
Un risultato che, pur modesto in termini percentuali, rappresenta una prosecuzione di una tendenza positiva consolidata nei trimestri precedenti, collocando la Liguria in una posizione di leadership nel Nord-Ovest, a pari merito con la Lombardia.
Tuttavia, una lettura superficiale dei dati potrebbe trarre in inganno.

La crescita nazionale, attestata a +0,15% con un incremento complessivo di 1.888 imprese e un totale di 1.237.696 unità in tutta Italia, offre un punto di riferimento importante, ma cela al contempo le disomogeneità territoriali che caratterizzano il tessuto artigianale ligure.

Le dinamiche provinciali dipingono un quadro complesso, fatto di luci e ombre che riflettono le peculiarità economiche e sociali di ciascun territorio.
Mentre Imperia e Genova trainano la crescita, con performance particolarmente vigorose, la Spezia e Savona registrano un andamento meno favorevole, evidenziando fragilità strutturali e specifici vincoli di sviluppo.
Imperia si distingue come vero e proprio motore di crescita, con un incremento del +0,51% grazie all’apertura di 37 nuove imprese, che si aggiungono a quelle già attive, per un totale di 7.265.
Questo risultato è il frutto di una rinnovata vitalità imprenditoriale, stimolata da un buon ritmo di nuove aperture e mitigata da un numero di cessazioni relativamente contenuto.
La città conferma la sua vocazione artigiana, sostenuta da una solida tradizione e da una crescente attenzione alla valorizzazione del territorio.

Genova, da sempre cuore pulsante dell’artigianato ligure, conferma la sua rilevanza con il maggior numero di imprese attive (22.244), pur registrando una crescita più contenuta (+0,16%).
Nonostante un saldo positivo di 35 unità, frutto di 266 nuove iscrizioni contro 231 cessazioni, emergono segnali di un rallentamento che meritano un’analisi approfondita.

La Spezia e Savona, invece, denotano una situazione più problematica.

La Spezia registra un saldo negativo di 6 imprese su 5.087 attive, con un decremento dello 0,12%, mentre Savona lamenta un calo più marcato, con un saldo negativo di 15 unità su 8.308 imprese attive, corrispondente a un decremento dello 0,18%.
Questi dati suggeriscono la necessità di interventi mirati a sostegno delle imprese, con particolare attenzione alla semplificazione burocratica, all’accesso al credito e alla formazione professionale.
Il presidente di Confartigianato Liguria, Giancarlo Grasso, sottolinea come questi risultati, pur incoraggianti, siano il frutto di un percorso complesso, costellato di difficoltà.
L’auspicio è che la prossima riapertura della cassa artigiana possa fornire un impulso decisivo al settore, liberando risorse e opportunità per lo sviluppo.

La capacità di adattamento e di innovazione delle imprese artigiane liguri, unite al sostegno delle istituzioni e alla valorizzazione del territorio, rappresentano le chiavi per affrontare le sfide del futuro e per consolidare il ruolo dell’artigianato come motore di crescita e di sviluppo per l’intera regione.

Il futuro dell’artigianato ligure passa anche attraverso la capacità di abbracciare la transizione digitale e di promuovere modelli di business sostenibili, in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

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