domenica 19 Ottobre 2025
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Liguria

Credito alle imprese: ripresa a due velocità, PMI ancora in difficoltà.

Ritorno alla Crescita del Credito Bancario alle Imprese: Un Quadro Disomogeneo e le Sfide per le PMIDopo un periodo prolungato di contrazione, durato oltre due anni, il credito bancario concesso alle imprese italiane mostra segnali di inversione di tendenza.

L’estate 2024 ha visto un incremento dei finanziamenti, con un aumento complessivo dello stock erogato alle attività economiche di quasi 5,5 miliardi di euro rispetto all’inizio dell’anno, portando il totale a 647 miliardi.

Questa ripresa, tuttavia, non è uniforme e nasconde disparità significative che minacciano la tenuta del tessuto imprenditoriale nazionale.
L’analisi dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre rivela una dicotomia preoccupante: mentre le imprese con più di 20 dipendenti hanno registrato un incremento dei prestiti (+1,5%, pari a 8,2 miliardi di euro), quelle più piccole, che costituiscono la stragrande maggioranza del sistema produttivo italiano (il 98% del totale) e impiegano quasi il 55% dei lavoratori del settore privato, continuano a soffrire, con una diminuzione del 2,8% (-2,7 miliardi).

Questa divergenza accentua le fragilità strutturali del sistema italiano, in cui la sopravvivenza e la crescita delle micro e piccole imprese sono cruciali per l’occupazione e l’innovazione.

La geografia della ripresa è altrettanto disomogenea.

Quasi la metà delle province italiane non ha ancora beneficiato di questo miglioramento, con Imperia e Prato che lamentano i decrementi più significativi in termini percentuali (-5,6% e -5,7% rispettivamente).
Altre realtà provinciali in difficoltà includono Vercelli e Avellino.
In netto contrasto, Aosta, Trieste e Oristano emergono come le aree più dinamiche, con aumenti del credito bancario superiori al 9%.
Anche all’interno delle principali aree economiche, si osservano andamenti contrastanti: Roma, Bergamo, Firenze e Milano mostrano incrementi moderati, ben al di sotto delle performance delle province più virtuose.
A livello regionale, la situazione è ulteriormente aggravata dalla persistente contrazione del credito in Veneto, un andamento negativo che si protrae ininterrottamente dal 2011.

Questa situazione è interpretata dagli analisti come una conseguenza delle passate crisi bancarie e delle relative riorganizzazioni, che hanno portato alla scomparsa di importanti istituzioni finanziarie locali, come Antonveneta, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banco Popolare.
Anche Umbria e Molise registrano performance negative.
La ripresa del credito bancario alle imprese rappresenta un segnale potenzialmente positivo per l’economia italiana, ma la sua distribuzione ineguale e la difficoltà di accesso al finanziamento per le PMI sollevano serie preoccupazioni.

Per garantire una ripresa solida e duratura, è necessario intervenire con politiche mirate a sostenere le micro e piccole imprese, semplificare le procedure di accesso al credito e favorire la creazione di un sistema finanziario più inclusivo e resiliente, in grado di rispondere alle esigenze reali del tessuto produttivo italiano.
La sfida cruciale è trasformare questa timida ripresa in una crescita diffusa e sostenibile, che possa coinvolgere tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni e dalla loro ubicazione geografica.

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