L’inizio novembre 2025 in Liguria ha presentato un andamento termico inequivocabilmente anomalo, sebbene non eccezionale in termini assoluti.
Le temperature massime, tra il 10 e il 17 novembre, hanno superato le medie storiche del periodo (15-16°C, calcolate su dati 1961-2010) di ben 3,5-4°C, raggiungendo i 19.2°C a Savona e Imperia, 19.4°C alla Spezia e 18.9°C a Genova.
Questi dati, diffusi dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Ligure (Arpal), delineano un quadro di riscaldamento che, pur non rappresentando un evento senza precedenti, merita un’analisi più approfondita.
L’anomalia termica osservata si inserisce in un contesto più ampio di variazioni climatiche a cui la regione è sempre più esposta.
Sebbene la Liguria abbia storicamente sperimentato episodi di caldo anomalo a novembre, l’intensità e la frequenza di questi eventi sembrano aumentare nel tempo, un trend coerente con le proiezioni del cambiamento climatico globale.
Analizzando i dati climatologici dell’Arpal, emerge che, nel periodo 2003-2025, solo il 2% delle decade dall’11 al 20 novembre si sono caratterizzate per temperature massime superiori alla media, un dato che include il 2025.
La mitezza di questa decade è stata favorita da flussi di aria caldo-umida di origine extratropicale, fenomeni che trasportano energia dall’Atlantico verso il bacino del Mediterraneo.
Il picco massimo assoluto dell’anno è stato registrato a Borgomaro (Imperia) con 22,7°C il 13 novembre, un valore che, seppur significativo, si colloca al 213° posto nella graduatoria degli ultimi 23 anni, indicando che non si tratta di un evento estremo.
Tuttavia, è importante considerare che i picchi storici, risalenti agli anni 2011, 2004 e 2005, hanno superato i 29°C, evidenziando un potenziale di riscaldamento ancora più marcato.
Anche il 2008 si è inserito tra le annate più calde, con temperature superiori ai 29°C.
Questi episodi, complessivamente, totalizzano 18 occorrenze, a confronto con l’unico evento del 2025.
L’analisi dei dati Arpal sottolinea inoltre che il quadro climatico ligure è in costante evoluzione e che la variabilità meteorologica è destinata ad aumentare, con conseguenze potenzialmente impattanti sull’agricoltura, la gestione delle risorse idriche e la salute pubblica.
La recente segnalazione di un’aria più fredda in arrivo, con un calo significativo delle temperature minime e massime, introduce una fase di transizione che, tuttavia, non fa venir meno la necessità di un monitoraggio continuo e di misure di adattamento a un clima in cambiamento.
L’impatto delle ondate di calore, anche se non estreme come quelle del passato, richiede una crescente attenzione alla vulnerabilità della popolazione, in particolare anziani e persone con patologie preesistenti.









