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sabato 25 Ottobre 2025

Liguria, venti record: raffiche a 134 km/h e mare agitato

La Liguria ha affrontato un’impennata di venti eccezionali, con picchi di forza che hanno superato ogni previsione, evidenziando la complessità del suo territorio montuoso e la sua stretta fascia costiera.

Le rilevazioni dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAL) hanno documentato raffiche straordinarie, distribuite disomogeneamente tra l’estremità occidentale, nell’Imperiese, e quella orientale, nello Spezzino, riflettendo l’effetto di canalizzazione e amplificazione tipico della conformazione orografica ligure.
Il dato più significativo, un vero e proprio record, è stato registrato a Casoni di Suvero, in provincia di La Spezia, dove una raffica ha raggiunto la vertiginosa velocità di 134,6 km/h, misurata a un’altitudine di 1070 metri sul livello del mare.

Questa performance impressionante sottolinea come le aree montane, specie quelle esposte ai venti dominanti, possano concentrare energia cinetica, trasformando una corrente aerea in un fenomeno quasi tempestoso.
Ma la violenza del vento non si è limitata a Casoni di Suvero.

A Poggio Fearza, nell’Imperiese, si sono registrati 115,2 km/h, mentre a Monte Maure, sempre in provincia di Imperia, la velocità ha raggiunto i 111,2 km/h.
Anche il capoluogo, La Spezia, e Monte Rocchetta, con i suoi 405 metri di altitudine, hanno subito l’impatto di venti intensi, con rilevazioni rispettivamente di 109,8 km/h e 100,1 km/h.

Parallelamente all’intensità dei venti a terra, il mare ligure ha manifestato una significativa agitazione.

Le onde, generate da questo stesso sistema di venti e amplificate dalla conformazione del golfo, hanno raggiunto un’altezza massima di 4,5 metri.

Il periodo, parametro cruciale per comprendere la dinamica ondosa, indicava un intervallo di circa 9,5 secondi tra un’onda e l’altra, suggerendo onde di considerevole energia e potenziale impatto sulle infrastrutture costiere e sulle attività marittime.

Questi eventi, seppur non anomali in un contesto climatico come quello ligure, rappresentano un chiaro esempio di come l’interazione tra orografia, meteorologia e idrodinamica possa generare fenomeni meteorologici di forte impatto.

La comprensione di tali dinamiche è fondamentale per la pianificazione territoriale, la gestione del rischio e la tutela del patrimonio naturale e antropico costiero.
L’analisi dei dati ARPAL fornisce quindi elementi preziosi per la modellizzazione dei venti e delle onde, e per l’implementazione di sistemi di allerta precoce volti a mitigare i potenziali danni.

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