In Liguria, una crescente necessità di attenzione alla salute mentale degli adolescenti sta trovando risposta in un’iniziativa sinergica.
Un progetto ambizioso, frutto della collaborazione tra l’Ospedale Pediatrico Gaslini, la sua fondazione di supporto ‘Gaslininsieme’ e l’associazione ‘C’è Da Fare’, guidata da Paolo Kessisoglu e Silvia Rocchi, si propone di colmare un vuoto cruciale nell’assistenza psicologica e neuropsichiatrica rivolta ai giovani.
Un contributo significativo, pari a 70.000 euro raccolti attraverso diverse iniziative di beneficenza, alimenterà l’avvio e il consolidamento del programma.
La realtà ligustica, in particolare nelle aree più periferiche e marginalizzate, sta assistendo a un’impennata di problematiche psichiatriche tra gli adolescenti.
Oltre ai campanelli d’allarme più evidenti come la depressione, l’autolesionismo e l’ideazione suicidaria, si osserva un preoccupante aumento del ritiro sociale, un disinvestimento nelle relazioni e un generale senso di smarrimento che investe i giovani tra gli 11 e i 17 anni.
Questa emergenza non è confinata al singolo individuo, ma riverbera con conseguenze pesanti su famiglie, istituzioni scolastiche e sull’intero sistema sanitario territoriale, sovraccarico e spesso impreparato ad affrontare una domanda crescente e sempre più complessa.
Il progetto, concepito come risposta concreta a questa criticità, si articola in due moduli distinti ma interconnessi, volti a garantire un approccio olistico e personalizzato.
Il primo modulo si concentra sul potenziamento delle risorse esistenti all’interno della rete del Gaslini Diffuso, estendendo l’accesso a servizi specialistici nei presidi di Imperia, Savona e Lavagna.
Questo include un aumento delle prime visite e dei controlli ambulatoriali, consulenze dedicate per i reparti pediatrici e psichiatrici, un supporto attivo in telemedicina per superare le barriere geografiche e l’implementazione di incontri multidisciplinari che coinvolgano professionisti di diverse aree (psicologi, neuropsichiatri, assistenti sociali, educatori).
L’obiettivo è creare un sistema di supporto precoce e accessibile, capace di intercettare i primi segnali di disagio e di fornire un intervento tempestivo.
Il secondo modulo, invece, è dedicato a un gruppo selezionato di adolescenti fragili, affetti da psicopatologie complesse e che necessitano di un percorso intensivo e continuativo.
Questo prevede una presa in carico psicoterapica personalizzata, con sedute settimanali guidate da psicologi e neuropsichiatri esperti, un monitoraggio clinico strutturato per valutare i progressi e una componente di gruppo che coinvolge i genitori, per favorire la comprensione delle dinamiche familiari e promuovere un approccio condiviso al benessere del giovane.
La durata di questo percorso è annuale, con l’obiettivo di fornire un supporto stabile e duraturo, volto a favorire il recupero, il rafforzamento delle competenze e la riacquisizione di un ruolo attivo nella propria vita.
Il progetto si propone inoltre di creare un modello replicabile in altre realtà territoriali, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della salute mentale degli adolescenti e a promuovere un cambiamento culturale che favorisca l’accesso ai servizi e la riduzione dello stigma.





