cityfood
cityeventi
domenica 2 Novembre 2025

Sicilia, motore inatteso: il PIL supera la ripresa italiana

La ripresa economica post-pandemica sta delineando un quadro nazionale complesso, dove la Sicilia emerge come un fulcro di crescita inaspettato.
Se confrontata con i livelli pre-pandemici del 2019, l’isola, secondo i dati della Cgia, ha registrato un incremento del Prodotto Interno Lordo reale più significativo tra tutte le regioni italiane.

Questo dato, lungi dall’essere un mero numero, riflette una resilienza strutturale e un potenziale ancora in gran parte inespresso.

L’aumento del 6,4% del PIL siciliano rispetto al 2019, proiettato fino al 2025, si colloca in un contesto europeo eterogeneo.
Mentre l’economia francese ha visto una crescita più contenuta, attestandosi al 5%, e quella tedesca ha stentato con un modesto 0,2%, la Spagna si distingue con un aumento più marcato, pari al 10%, e la media dell’Area Euro si attesta al +6,2%.

Questa performance siciliana, però, va analizzata con maggiore profondità.
Non si tratta semplicemente di recuperare il terreno perso durante il periodo di crisi, ma di una potenziale trasformazione del tessuto economico.
Un incremento del PIL non racconta l’intera storia, occorre analizzare quali settori trainano questa crescita.
È probabile che il turismo, cruciale per l’isola, abbia svolto un ruolo determinante, beneficiando di una crescente domanda internazionale e di una riscoperta del “viaggio di prossimità”.

Tuttavia, è essenziale che questa crescita non si concentri esclusivamente su un singolo comparto, ma si estenda ad altri settori strategici come l’agricoltura di qualità, l’energia rinnovabile, le filiere agroalimentari e l’economia creativa.

La sfida principale, ora, è quella di consolidare questa ripresa e di renderla sostenibile nel tempo.

Ciò richiede investimenti mirati in infrastrutture, istruzione, ricerca e sviluppo, nonché un ambiente regolatorio favorevole all’innovazione e all’imprenditorialità.

È cruciale anche affrontare le criticità strutturali che ancora frenano lo sviluppo dell’isola, come la burocrazia eccessiva, la carenza di competenze specialistiche e la fragilità dei collegamenti logistici.
Inoltre, è imperativo che la crescita economica sia inclusiva e che i benefici siano equamente distribuiti tra tutti i segmenti della popolazione.
Ciò implica politiche attive per il lavoro, il sostegno alle fasce più deboli e la promozione di un’economia sociale di mercato che metta al centro le persone e l’ambiente.

La crescita del PIL siciliano, quindi, non può essere un fine a sé stesso, ma uno strumento per migliorare la qualità della vita, ridurre le disuguaglianze e costruire un futuro più prospero e sostenibile per l’intera comunità isolana.

Il 2019, in questo senso, diventa un punto di partenza, non un limite, per una nuova era di sviluppo per la Sicilia.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap