La montagna, custode silenziosa delle Alpi Apuane, ha restituito oggi un corpo, ponendo fine ad una intensa ricerca durata tutta la notte.
Un uomo di 72 anni, cittadino francese, è stato ritrovato senza vita sulla cresta del monte Focoletta, in una zona di confine tra la Garfagnana e il territorio di Massa Carrara.
La scoperta, fatta questa mattina da due guide alpine impegnate a scortare un gruppo di escursionisti diretti al monte Tambura, a un’altitudine di 1500 metri, segna un tragico epilogo a un’avventura di esplorazione montana.
L’uomo, partito ieri da Modena, era intento a percorrere la storica Via Vandelli, un tracciato di montagna che si snoda attraverso panorami mozzafiato, con l’obiettivo di raggiungere il rifugio Nello Conti, dove aveva regolarmente prenotato un pernottamento.
La sua assenza al rifugio, al sopraggiungere della sera, ha immediatamente destato preoccupazione, spingendo i gestori a lanciare l’allarme e attivare i soccorsi.
La ricerca, iniziata nella serata di ieri, ha visto il rapido dispiegamento di risorse specializzate: il Soccorso Alpino e Speleologico (SAST), l’elicottero Pegaso, e unità cinofile della Guardia di Finanza, che hanno scandagliato il percorso verso il rifugio per ore, affrontando un terreno impervio e una visibilità spesso compromessa.
La montagna, con la sua natura aspra e imprevedibile, si è presentata come un ostacolo formidabile.
Questa mattina, un’ulteriore ondata di squadre di soccorso, provenienti dalle caserme dei vigili del fuoco di Massa, Imperia, Savona, Pisa e Lucca, si è unita alla ricerca, ampliando l’area di intervento e intensificando gli sforzi.
La collaborazione tra diverse realtà professionali, ognuna con competenze specifiche, testimonia l’importanza di un approccio coordinato in situazioni di emergenza in ambiente montano.
Al momento, le cause del decesso rimangono avvolte nel mistero e sono oggetto di indagine da parte delle autorità competenti.
Il recupero del corpo, complesso data la posizione impervia, sarà effettuato con l’ausilio dell’elicottero Pegaso, per poi consentire il trasporto a valle e l’espletamento delle procedure necessarie.
L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna, sulla preparazione degli escursionisti e sulla necessità di rispettare le regole di prudenza, ricordando che anche un percorso apparentemente accessibile può celare insidie e pericoli.
La montagna, maestosa e selvaggia, richiede rispetto e consapevolezza.