giovedì 18 Settembre 2025
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Liguria

Alliance: La nave italiana sfida il Nord, dati cruciali per clima e sicurezza.

La nave oceanografica Alliance, fiore all’occhiello della Marina Militare Italiana operante sotto bandiera NATO, ha concluso un impegnativo ciclo di ricerca nei mari del Nord, segnando un’ulteriore tappa nel progetto High North, un’iniziativa decennale guidata dall’Istituto Idrografico della Marina.

Questa missione, che ha visto l’alternarsi di team scientifici internazionali, ha esteso la presenza italiana in una regione cruciale per la comprensione dei cambiamenti climatici e la sicurezza marittima.
L’edizione 2025 ha rappresentato un punto di rottura, con l’Alliance che ha raggiunto la latitudine di 82°17’ N, superando ogni precedente record per le unità navali italiane.
Questa spinta verso nord non è stata solo una dimostrazione di capacità operativa, ma un atto necessario per acquisire dati fondamentali in un ambiente sempre più dinamico.

A bordo, per un periodo di tre mesi, hanno operato ricercatori del Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE), un centro di eccellenza con sede alla Spezia, in stretta sinergia con il Polo nazionale della dimensione subacquea e il Centro di supporto e sperimentazione navale della Marina.

La collaborazione ha permesso di integrare competenze civili e militari, accelerando il progresso scientifico e tecnologico.
Un episodio significativo si è svolto nel Mar Baltico, nelle acque al largo dell’isola danese di Bornholm, area tristemente nota per il danneggiamento dei gasdotti Nordstream nel 2022.
Qui, l’Alliance ha partecipato a un’innovativa sperimentazione volta a sviluppare un sistema avanzato di identificazione automatica di oggetti sul fondale marino.
La tecnologia, in grado di filtrare le interferenze acustiche, ha dimostrato la sua efficacia nell’individuazione di un’ancora e nel successivo invio di un segnale d’allerta, un passo avanti cruciale per la sicurezza delle operazioni sottomarine.
L’esercitazione, unitamente alla conduzione di esperimenti nelle acque territoriali di Finlandia e Svezia, ha rafforzato la cooperazione all’interno della NATO e testimoniato l’impegno comune verso la sicurezza regionale.

Parallelamente alle attività operative, la spedizione ha dedicato particolare attenzione allo studio dell’atlantificazione dell’Artico, un processo complesso che trasforma questi mari, rendendoli progressivamente più caldi e salati.

Questo fenomeno, strettamente legato alla sicurezza subacquea, presenta implicazioni strategiche di notevole portata.
L’aumento della temperatura dell’acqua, infatti, altera la propagazione del suono, con conseguenze dirette sulle capacità di rilevamento dei sottomarini.
Se da un lato permette di individuare unità nemiche a distanze maggiori, dall’altro incrementa la vulnerabilità delle nostre stesse piattaforme.

Alain Maguer, head of engineering, technology and IT del CMRE, sottolinea l’urgenza di ripetere annualmente queste campagne di ricerca, data la rapidità con cui si manifestano i cambiamenti e l’impatto immediato sull’Alleanza.

La comprensione e l’adattamento a questi nuovi scenari rimangono, quindi, una priorità strategica per la Marina Militare Italiana e per la NATO nel suo complesso.

La missione Alliance, con la sua combinazione di ricerca scientifica, sperimentazione tecnologica e cooperazione internazionale, rappresenta un elemento chiave in questo sforzo continuo.

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