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venerdì 24 Ottobre 2025

Leonardo a La Spezia: commesse miliari e futuro industriale.

La presenza strategica di Leonardo a La Spezia si prospetta cruciale per il futuro della difesa nazionale, con un orizzonte di commesse miliari che si estende a cavallo tra il 2025 e il 2039, generando un impatto economico e occupazionale significativo per il territorio.
L’azienda, figura cardine nel panorama industriale spezzino, si trova ora a fronteggiare l’imperativo di ampliare le proprie capacità produttive per accogliere questo afflusso di progetti.

Tra le opzioni in studio, spicca la riqualificazione delle aree dismesse dell’ex centrale termoelettrica Enel, un’area di notevole potenzialità che Leonardo ha già manifestato interesse ad acquisire, sebbene finora senza esito definitivo.

Il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa (DPP) 2025-2027 conferma il ruolo centrale dell’ex Oto Melara, ora parte di Leonardo, nei programmi di modernizzazione dei mezzi corazzati dell’Esercito Italiano, delineando un piano ambizioso che va ben oltre il semplice aggiornamento.

Il programma “Ariete C2”, con un investimento di 750 milioni di euro, prevede l’ammodernamento di 150 carri armati, mentre la costruzione dei cacciacarri “Centauro II”, stimata in circa 2 miliardi di euro, destina una parte significativa a soddisfare le esigenze delle forze armate italiane e, contemporaneamente, ad esaudire una commessa strategica per il Brasile.
L’integrazione con Iveco di Bolzano, responsabile della fornitura degli scafi, sottolinea la natura collaborativa di questi sforzi.
L’orizzonte industriale si arricchisce ulteriormente con la doppia commessa relativa ai LMV (Light Multirole Vehicle).
La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall tedesca, destinata a fornire 270 carri armati di nuova generazione (e le relative varianti), con un investimento complessivo di 5,5 miliardi di euro entro il 2038, e oltre mille veicoli corazzati per la fanteria (per un valore stimato di oltre 8 miliardi fino al 2039), rappresenta un capitolo rilevante per l’evoluzione delle capacità operative delle forze armate.

Parallelamente, continuano le attività tradizionali relative alla produzione di artiglierie navali e ai sofisticati sistemi antiaerei Samp/T NG, consolidando la posizione di Leonardo come fornitore di tecnologie avanzate.

Il segretario generale provinciale della Uilm, Graziano Leonardi, evidenzia l’opportunità per La Spezia di assumere un ruolo preminente in questo scenario, ma sottolinea la necessità di affrontare due sfide cruciali: la disponibilità di spazi adeguati e lo sviluppo di un indotto locale robusto e resiliente.

La riqualificazione delle aree ex Enel si configura come elemento chiave, ma richiede una complessa negoziazione.

Leonardi prospetta, inoltre, la necessità di promuovere aggregazioni, anche temporanee, tra le imprese locali, al fine di creare una filiera corta, capace di valorizzare il tessuto delle PMI e di garantire un effettivo trasferimento tecnologico e di competenze.

L’area industriale di Vallegrande si presenta come un ecosistema produttivo potenzialmente sinergico, con la possibilità di coinvolgere anche lo stabilimento di MBDA, anch’esso impegnato in progetti di ampliamento.
Leonardi esorta, pertanto, a una pianificazione strategica di alto livello politico, in grado di definire una visione chiara per lo sviluppo industriale del territorio.
La speranza è che i rappresentanti politici spezzini, a livello nazionale, si facciano promotori di queste istanze, sfruttando le attuali condizioni favorevoli per trasformare Vallegrande in un polo industriale di eccellenza, capace di attrarre investimenti e di creare opportunità di lavoro qualificate.
La questione richiede un intervento governativo per garantire un coordinamento efficace e una visione strategica condivisa.

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