Relitti bellici scoperti nel Golfo della Spezia: Snam collabora per la sicurezza.

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Nell’ambito delle scrupolose attività di controllo e sorveglianza del territorio, intrinsecamente legate alla gestione responsabile e alla sicurezza degli impianti Snam, sono emerse evidenze inequivocabili, riscontrate durante le ricognizioni sottomarine nell’area del rigassificatore di Panigaglia, nel Golfo della Spezia.

Le indagini, condotte con tecnologie avanzate, hanno permesso di individuare manufatti presumibilmente riconducibili a relitti bellici, giacenti sui fondali della baia, testimonianze silenziose di un passato storico complesso e, in questo caso, inatteso.

La scoperta, per la sua potenziale rilevanza storica e per le implicazioni legate alla sicurezza operativa, ha immediatamente attivato un protocollo di intervento coordinato.

Snam, fedele al proprio impegno verso la tutela ambientale e la salvaguardia della collettività, sta collaborando attivamente con le autorità marittime, le istituzioni locali e specialisti nel campo dell’archeologia subacquea.
L’obiettivo primario è la rimozione sicura e controllata dei materiali rinvenuti, nel pieno rispetto delle normative vigenti e delle migliori pratiche internazionali.

La Capitaneria di Porto della Spezia ha provveduto a delimitare un’area di interdizione alla navigazione per garantire la sicurezza delle operazioni e prevenire qualsiasi rischio per le imbarcazioni transitate.
Qualora l’identificazione dei manufatti fosse confermata attraverso analisi approfondite e verifiche specialistiche, si procederà al loro recupero in superficie, verso una sede sicura dove saranno sottoposti a ulteriori valutazioni e, se necessario, disinnesco controllato.

L’intervento di brillamento, se confermato, sarà eseguito da personale altamente qualificato, nel rispetto di rigorosi protocolli di sicurezza.

È importante sottolineare che la presenza di relitti bellici, seppur inattesa, non compromette l’operatività del rigassificatore.

L’azienda assicura che, in ragione della programmazione delle attività portuali, non sono previsti arrivi di navi metaniere fino al 13 settembre, consentendo lo svolgimento delle operazioni di rimozione in un contesto di massima sicurezza e senza impatti significativi sull’approvvigionamento energetico del territorio.

Questo lasso di tempo permette di affrontare la situazione con la dovuta attenzione, garantendo la continuità del servizio e minimizzando qualsiasi potenziale disservizio.
La vicenda rappresenta, inoltre, un’opportunità per approfondire la conoscenza del patrimonio storico-culturale sommerso del Golfo della Spezia, valorizzando un capitolo spesso dimenticato del suo passato.

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