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mercoledì 22 Ottobre 2025

Rifiuti in Liguria: Genova e Savona in difficoltà, Imperia incoraggiante.

Il rapporto “Ecosistema Urbano 2025” di Legambiente proietta una luce complessa sulla gestione dei rifiuti urbani nelle città liguri, rivelando performance disomogenee e persistenti criticità nonostante gli sforzi compiuti.
L’analisi, che valuta la qualità ambientale e l’efficacia delle politiche di gestione dei rifiuti in 106 capoluoghi italiani, evidenzia come Genova e Savona si collochino ancora in posizioni di svantaggio rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa ambientale, in particolare il limite del 65% di raccolta differenziata previsto dal Testo Unico Ambientale del 2006.
Genova, con una percentuale di differenziata pari al 50,6%, si attesta al 91° posto, mentre Savona, con un dato del 45,4%, si posiziona all’ultima posizione della classifica.

Queste cifre denotano una distanza significativa dalla piena attuazione di modelli di gestione virtuosi e sostenibili.
L’arretratezza di Savona, in particolare, solleva interrogativi sulle strategie implementate e sulla necessità di una revisione approfondita delle pratiche attuali, in attesa dei risultati del nuovo piano di raccolta avviato nel 2025.
In contrasto con queste performance, Imperia mostra segnali incoraggianti, con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente, portando la percentuale di raccolta differenziata al 68,2% e posizionandosi al 51° posto.

La Spezia, pur registrando una leggera diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente, mantiene un livello di differenziazione del 79,3%, garantendosi un’ottima posizione a livello nazionale (17° posto).

Questo risultato suggerisce l’importanza di un approccio costante e di una solida infrastruttura per la gestione dei rifiuti.
Federico Borromeo, direttore di Legambiente Liguria, sottolinea come i valori di Genova e Savona rimangano al di sotto delle soglie minime di legge, nonostante i piccoli progressi riscontrati.

L’auspicio è che Genova adotti strategie di raccolta differenziata “spinta”, ovvero sistemi che incentivano una maggiore separazione dei rifiuti alla fonte, per allinearsi alle performance delle altre città capoluogo.
Il rapporto non solo quantifica i risultati, ma apre anche una riflessione più ampia sulle cause di queste disomogeneità.

Fattori come la densità abitativa, la composizione socio-economica della popolazione, la disponibilità di risorse e la sensibilizzazione dei cittadini giocano un ruolo cruciale nel determinare l’efficacia dei sistemi di raccolta differenziata.
Un approccio integrato, che combini l’innovazione tecnologica con una comunicazione mirata e un coinvolgimento attivo della comunità, appare essenziale per superare le attuali criticità e promuovere una transizione verso un modello di economia circolare più efficiente e sostenibile.

Il futuro della gestione dei rifiuti in Liguria dipenderà dalla capacità di trasformare questi dati in opportunità di miglioramento continuo e di investimento nel benessere ambientale delle comunità.

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