Il giudice sportivo Emilio Battaglia ha disposto una serie di sanzioni disciplinari a seguito degli eventi della dodicesima giornata di campionato di Serie B, colpendo sia calciatori che dirigenti.
Sei giocatori sono stati esclusi dalla competizione per un turno: Rachid Kouda (Spezia), Silvio Merkaj (Südtirol), Bohdan Popov (Empoli) e Filippo Ranocchia, tutti espulsi durante le rispettive partite, mentre Keita Balde (Monza) e Liam Henderson (Sampdoria) hanno esaurito il limite di diffide.
Le sanzioni non si sono limitate ai soli calciatori, rivelando una complessa rete di responsabilità che coinvolge anche la dirigenza.
Un caso particolarmente rilevante riguarda il presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, il quale si è visto infliggere una squalifica fino al 30 novembre e una multa di 5.000 euro.
L’atto punibile consiste in un comportamento intimidatorio e in espressioni offensive rivolte agli arbitri al termine del primo tempo, avvenuto negli spogliatoi.
Questa sanzione riflette l’importanza del ruolo della dirigenza nel garantire un clima di rispetto e collaborazione con il corpo arbitrale, elemento cruciale per la corretta gestione e l’integrità del campionato.
La sanzione pecuniaria aggiuntiva inflitta al club toscano, quantificata in 5.000 euro, sottolinea la responsabilità collettiva della società per le azioni dei suoi dirigenti, evidenziando come un comportamento inappropriato possa danneggiare l’immagine e la reputazione dell’intero sodalizio.
Parallelamente, il Padova è stato penalizzato con una multa di 6.000 euro a causa di comportamenti sanzionabili messi in atto da alcuni suoi tifosi.
Il lancio di petardi e bottiglie di plastica all’interno del campo di gioco costituisce un’azione che compromette la sicurezza degli ufficiali di gara, dei giocatori e di tutti i presenti, oltre a violare le norme di correttezza sportiva.
Questo episodio solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza negli stadi e sulla necessità di implementare misure più efficaci per prevenire e reprimere tali comportamenti, che minano l’etica sportiva e danneggiano l’immagine del calcio.
L’ammontare della sanzione riflette la gravità dell’atto e la necessità di dissuadere comportamenti analoghi in futuro, ribadendo l’importanza del ruolo dei tifosi come sostenitori leali e rispettosi delle regole.







