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mercoledì 5 Novembre 2025

Allagamenti a Milano: Seveso esonda, emergenza idrica

L’emergenza idrica che colpisce Milano si è intensificata nelle prime ore di questa mattina, con l’esondazione del fiume Seveso nel quartiere Niguarda.

L’evento, verificatosi intorno alle 10:00, è il culmine di precipitazioni eccezionali che hanno interessato l’area del bacino idrografico del Seveso nelle ultime ore, accumulando un volume d’acqua superiore ai 200 millimetri.
Questa quantità anomala ha reso insufficiente la capacità di contenimento ordinaria, spingendo all’attivazione della vasca di laminazione di Senago, progettata per mitigare il rischio di esondazioni.
Tuttavia, anche la vasca di Senago, pur nella sua funzione di argine temporaneo, si è dimostrata inadeguata a gestire l’imponente deflusso, iniziando a riversare l’acqua in prossimità di Niguarda, precisamente nel quartiere Pratocentenaro.

La situazione è stata confermata dall’assessore alla Protezione Civile del Comune di Milano, Marco Granelli, che ha aggiornato la cittadinanza tramite i canali social ufficiali.

L’emergenza non si limita al Seveso.

Anche il fiume Lambro presenta livelli idrici elevati, con conseguenti allagamenti in diverse aree.

In particolare, via Vittorini, una via di comunicazione strategica, si è ritrovata sommersa, sebbene siano state implementate paratie mobili, disposte in precedenza alle 6:00 del mattino, nel tentativo di proteggere l’area.

L’efficacia di queste barriere si è rivelata limitata di fronte alla potenza dell’evento meteorologico.
L’esondazione del Seveso e l’innalzamento del Lambro rappresentano una sfida complessa per le autorità locali, che si trovano a gestire un quadro allarmante.

L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla capacità delle infrastrutture idrauliche esistenti di resistere a eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Si rende urgente una revisione delle strategie di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, con investimenti mirati a potenziare le opere di difesa idraulica e a implementare sistemi di allerta precoce più sofisticati.

La protezione delle comunità a rischio richiede un approccio integrato, che tenga conto non solo degli aspetti tecnici, ma anche di quelli sociali ed economici, promuovendo la resilienza delle aree vulnerabili e garantendo la sicurezza dei cittadini.
L’evento odierno sottolinea, con drammatica evidenza, la necessità di una pianificazione territoriale responsabile e di una gestione sostenibile delle risorse idriche, per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e proteggere il territorio dalle conseguenze di eventi meteorologici estremi.

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