martedì 21 Ottobre 2025
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Liguria

Aurelia Bis Savona: un cantiere aperto, una ferita nel territorio.

La vicenda dell’Aurelia Bis savonese trascende la mera questione infrastrutturale, configurandosi come un doloroso emblema delle difficoltà strutturali che affliggono il territorio ligure e, più ampiamente, l’intero Paese.

L’opera, concepita per decongestionare il traffico e collegare efficacemente le aree costiere, si è trasformata in una ferita aperta, un monito tangibile della fragilità della pianificazione e della gestione dei progetti pubblici.
La sua prolungata incompiutezza, protratta ormai per oltre due decenni, ha generato un profondo senso di frustrazione e sfiducia nella popolazione locale, esacerbando un isolamento infrastrutturale che i Comuni si sono impegnati a superare con strategie mirate.
Il sindaco di Savona, Marco Russo, con la sua denuncia, solleva un problema che va ben oltre la semplice richiesta di accelerazione dei lavori.
Si tratta di una questione di dignità, di rispetto per la comunità che vede i propri quartieri, Valloria e La Rusca, devastati da un cantiere abbandonato.
L’immagine di una città sventrata, marchiata da un’incompiutezza che si protrae nel tempo, è un fardello pesante da sopportare.

Il contrasto tra la speranza iniziale e la realtà del cantiere fermo, peraltro gravato da una storia complessa di appalti revocati e promesse disattese, amplifica il disagio e alimenta un clima di incertezza.
È imperativo che il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, convochi immediatamente un incontro allargato che coinvolga i Comuni interessati, l’Anas e le parti interessate.

Questo non è semplicemente un gesto formale, ma una necessità imprescindibile per ripristinare un dialogo costruttivo e delineare una via d’uscita da una situazione insostenibile.

L’incontro dovrebbe affrontare tre obiettivi primari: una rendicontazione dettagliata e trasparente degli sviluppi degli ultimi dodici mesi, con particolare attenzione alle cause che hanno portato alla revoca dell’appalto; la conferma ufficiale di tale revoca e la definizione di un iter procedurale chiaro e definito; e, crucialmente, la presentazione di un cronoprogramma preciso e vincolante per il completamento dell’opera, corredato da indicazioni concrete sulle modalità di riassegnazione del cantiere.
La questione Aurelia Bis non si esaurisce con il completamento dell’infrastruttura.

È altrettanto fondamentale affrontare le conseguenze sociali e ambientali del cantiere prolungato.
Il sindaco Russo ha ragione a chiedere interventi di riqualificazione urgente delle aree di Valloria e La Rusca, che necessitano di un piano di recupero integrato che tenga conto delle esigenze della comunità locale e promuova la sostenibilità ambientale.

Questi interventi non sono un mero atto di compensazione, ma una necessità impellente per mitigare i danni subiti e restituire ai residenti un ambiente vivibile e sicuro.
La vicenda Aurelia Bis rappresenta un campanello d’allarme per l’intera amministrazione pubblica.

È necessario ripensare radicalmente il modello di pianificazione e gestione delle opere pubbliche, promuovendo la trasparenza, la responsabilità e la partecipazione attiva dei cittadini.

Solo attraverso un approccio integrato e partecipativo sarà possibile evitare che altre opere pubbliche si trasformino in ferite aperte per il territorio.

Il completamento dell’Aurelia Bis non è solo una questione di infrastrutture, ma un investimento nella fiducia dei cittadini e nella ripresa economica e sociale di Savona.

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