venerdì 12 Settembre 2025
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Liguria

Buttafuori violenti ad Alassio: condanne e ombre sulla sicurezza

Il tribunale di Savona ha emesso una sentenza di condanna che getta luce su dinamiche preoccupanti legate alla sicurezza e alla gestione di locali notturni, nel caso specifico di un noto locale di Alassio.
Tre figure di buttafuori sono state giudicate responsabili di lesioni gravissime a un imprenditore torinese di origine tunisina, eventi tragici verificatisi nella notte tra il 24 e il 25 giugno 2023.
Le pene inflitte – tre anni e due mesi, due anni e due mesi, e una pena sospesa per il terzo imputato che ha optato per il patteggiamento – riflettono la gravità delle accuse e la violenza delle azioni perpetrate.
Un quarto individuo è stato rinviato a giudizio, indicando la prosecuzione delle indagini e il potenziale coinvolgimento di ulteriori responsabili.

L’episodio, ricostruito dalle indagini e dalle testimonianze, si inserisce in un contesto di festeggiamenti per un compleanno.

Il 33enne, accompagnato dalla moglie e da amici, si trovava in un’area riservata del locale, un cosiddetto “privé”.
Uscito brevemente per recarsi all’auto per una necessità fumativa, al suo rientro è stato brutalmente interrotto e immobilizzato dai buttafuori, impedendogli l’accesso al locale.

Il successivo tentativo di recuperare la propria vettura, una Maserati, e di avvisare la moglie ancora presente all’interno, si è trasformato in un’aggressione violenta e premeditata.

L’utilizzo di strumenti di percussione, quali manganelli telescopici e barre di ferro, unitamente a percosse con calci e pugni, e persino l’applicazione di un taser al volto della vittima, evidenzia una escalation di violenza inaccettabile e una palese mancanza di controllo e professionalità da parte dei presunti addetti alla sicurezza.

La gravità delle lesioni riportate dall’imprenditore – culminate in fratture e una prognosi superiore ai quaranta giorni – testimonia l’intensità e la ferocia dell’aggressione.

Il rapido trasferimento d’urgenza all’ospedale di Pietra Ligure e la conseguente denuncia presentata a Torino hanno innescato un’inchiesta che ha rivelato un elemento particolarmente rilevante: l’assenza di autorizzazione prefettizia per tutti e quattro gli individui coinvolti nell’aggressione, sollevando interrogativi sulla legittimità e la legalità della loro attività di buttafuori.
Questo aspetto, a suo avviso, mette in luce una potenziale connivenza e un sistema di gestione della sicurezza che non rispetta le normative vigenti, e che potrebbe favorire l’operato di individui privi di preparazione e responsabilità.
La sentenza emessa dal tribunale di Savona non solo rappresenta una risposta giuridica all’aggressione subita dall’imprenditore, ma anche un campanello d’allarme per l’intera filiera dell’intrattenimento notturno, sollecitando un ripensamento delle procedure di selezione, formazione e controllo degli addetti alla sicurezza, e una maggiore attenzione al rispetto delle normative da parte di tutti gli operatori del settore.
L’episodio evidenzia, in definitiva, la necessità di una riflessione più ampia sulla responsabilità della sicurezza e sulla tutela della dignità delle persone che frequentano i luoghi di svago e intrattenimento.

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