Nel panorama demografico italiano, il primo gennaio 2025 segna un ulteriore capitolo significativo nell’invecchiamento della popolazione.
L’Istat, attraverso il suo rapporto aggiornato “I Centenari in Italia”, quantifica a 23.548 il numero di residenti ultracentenari, un dato che testimonia una crescita notevole rispetto agli anni precedenti.
L’incremento rispetto al 2024 (+2.337 individui) e, soprattutto, l’impressionante aumento rispetto al 2009 (+130%, portando il dato da 10.158 a oltre 23.500) offrono uno spaccato profondo delle trasformazioni socio-sanitarie in atto nel Paese.
Questa crescita esponenziale non è semplicemente un aumento numerico, ma riflette un complesso intreccio di fattori.
Il miglioramento delle condizioni di vita, l’accesso a cure mediche più avanzate, la maggiore attenzione alla prevenzione e l’evoluzione delle abitudini alimentari contribuiscono in maniera determinante all’aumento della longevità.
Si tratta di un successo, indubbiamente, ma pone anche nuove sfide.
L’incremento dei centenari implica una crescente pressione sul sistema sanitario e assistenziale, che deve adattarsi per garantire una qualità di vita adeguata a questa popolazione sempre più numerosa.
Un elemento distintivo e costante è la marcata prevalenza femminile: l’82,6% dei centenari italiani è di sesso femminile.
Questa disparità di genere nella longevità è un fenomeno globale, le cui cause sono complesse e multifattoriali.
Studi suggeriscono che fattori biologici (come le differenze ormonali), comportamentali (ad esempio, abitudini legate all’alimentazione e al fumo) e socio-culturali (come ruoli e aspettative di genere) possano contribuire a questa differenza.
Comprendere a fondo queste dinamiche è cruciale per sviluppare politiche mirate e interventi di supporto specifici per la popolazione femminile anziana.
L’analisi dei dati sull’invecchiamento della popolazione italiana non si limita alla semplice quantificazione dei centenari.
È un’opportunità per approfondire la ricerca sulle cause della longevità, per identificare i fattori di rischio associati all’invecchiamento e per sviluppare strategie di promozione della salute che favoriscano una vita lunga e attiva.
La crescente popolazione di centenari rappresenta un patrimonio di esperienze e conoscenze che meritano di essere valorizzate e che possono fornire importanti spunti per il futuro della società italiana.
L’Istat, con i suoi dati, continua a fornire strumenti essenziali per monitorare questo fenomeno in evoluzione e per orientare le politiche pubbliche.







