Un episodio emblematico di come la legge “Codice Rosso”, pietra miliare nella lotta contro la violenza di genere, si trovi a fronteggiare la sua applicazione concreta, ha visto recentemente i Carabinieri di Savona intervenire per l’arresto di una donna di 39 anni, residente in città.
L’evento, che solleva interrogativi complessi sull’efficacia delle misure cautelari e sulla persistenza di dinamiche di controllo e sopraffazione, si è verificato in seguito alla violazione di una misura di allontanamento disposta in precedenza.
La normativa, introdotta nel 2019, rappresenta un tentativo legislativo strutturale per affrontare la molteplicità delle forme di violenza domestica e di genere, mirando a tutelare le vittime attraverso un quadro giuridico più ampio e mirato, che include atti persecutori, stalking e maltrattamenti.
L’applicazione del Codice Rosso si basa sull’analisi approfondita delle dinamiche di potere e controllo che spesso caratterizzano queste relazioni, riconoscendo la violenza non solo come aggressione fisica, ma anche come abuso psicologico ed emotivo.
Nel caso specifico, la donna, già sottoposta a una misura cautelare che prevedeva l’uso del braccialetto elettronico – strumento pensato per monitorare la sua prossimità alla persona offesa – ha violato il divieto di avvicinamento durante un alterco avvenuto in pieno centro cittadino.
L’atto di violenza, culminato con l’utilizzo di spray al peperoncino nei confronti dell’ex compagno, ha provocato escoriazioni lievi, ma ha reso evidente una escalation della tensione e una difficoltà nel rispetto delle restrizioni imposte.
L’arresto, successivo al fermo in flagranza di reato, ha portato a un’udienza direttissima presso il Tribunale di Savona.
La convalida dell’arresto e la successiva imposizione dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria sottolineano la gravità del gesto e la necessità di garantire la sicurezza della vittima.
Questo episodio mette in luce la sfida costante che la legge deve affrontare: non solo nella definizione e nell’interpretazione dei reati, ma anche nella capacità di prevedere e prevenire recidive.
Il Codice Rosso, pur rappresentando un avanzamento significativo, non può da solo eliminare le radici profonde della violenza di genere, che sono spesso legate a disuguaglianze sociali, stereotipi culturali e modelli relazionali distorti.
È necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, servizi sociali, psicologi e operatori del settore, al fine di promuovere una cultura del rispetto, dell’uguaglianza e della non violenza, e di offrire supporto concreto alle vittime e ai responsabili.
Il braccialetto elettronico, in questo contesto, si rivela un elemento, seppur importante, all’interno di un sistema di protezione più ampio e complesso.







