Il Castello d’Albertis si appresta ad accogliere la 34a edizione del Festival del Mediterraneo, un evento che, sotto la direzione artistica di Davide Ferrari, si conferma ponte culturale tra mondi apparentemente distanti, un crogiolo di espressioni artistiche che trascendono confini geografici e linguistici.
L’inaugurazione, sabato prossimo, sarà un’immersione nel suono ancestrale dei raga, con la virtuosa interpretazione di Parveen e Yilias Khan, preludio a quindici appuntamenti che quest’anno estendono il loro raggio d’azione anche a Savona.
Il Festival non si limita a presentare performance singole; è un progetto di dialogo.
L’eco della musica di Mozart, rielaborata attraverso le voci evocative dello Zimbabwe, si fonderà con le complesse strutture armoniche dei raga indiani.
Il flamenco, tradizionalmente legato alla chitarra, si rivelerà in un’inedita veste arpa, mentre i ritmi impetuosi delle tabla dialogheranno con le modulazioni vocali del beat box.
Un confronto stilistico dirompente accosta le “Quattro Stagioni” di Vivaldi a quelle indiane, rivelando affinità sorprendenti e diversità stimolanti.
Il cartellone eventi si snoda attraverso luoghi iconici.
Palazzo Tursi ospiterà Ana Crismàn, figura di spicco nell’arpa flamenca, mentre Jyotsna Srikanth, accompagnata dal quartetto d’archi genovese NOG, darà vita a un’intersezione tra le melodie di Vivaldi e le intricate composizioni indiane.
La Fortezza del Priamar di Savona sarà teatro dei potenti tamburi giapponesi di Kyoshindo e Joji Hirota e dell’incontro inatteso tra il pianismo mozartiano e le sonorità africane, incarnato da Mozuluart.
Un appuntamento particolarmente significativo è previsto il 6 settembre, con la Claque che farà da sfondo alla danza senegalese di Khoudia Touré e Cheikh Fall.
L’12 settembre, all’Ex Caserma Gavoglio, la performance di danza contemporanea “Il corpo nucleare” con Joji Hirota si ergerà come un monito solenne, commemorando l’80° anniversario delle tragedie di Hiroshima e Nagasaki.
A questo tragico anniversario è dedicato anche un duplice incontro al Teatro Internazionale di Quartiere, che vedrà confrontarsi la Banda di Piazza Caricamento, la cantante tuvanica Sainkho Namčylak e la violoncellista Angela Alferi.
Il programma prosegue con la performance finlandese di Pelkka Poutanen, l’affascinante esposizione di strumenti originali coreani, un concerto al buio con la cantante di fado non vedente Dona Rosa e, infine, la chiusura con “Dervishes Remixed”, un’esperienza ipnotica che fonde la spiritualità della danza dei dervisci sufi con l’innovazione della musica e della danza contemporanea.
Il Festival del Mediterraneo, dunque, si configura non solo come un ciclo di concerti, ma come un’esplorazione profonda dell’umanità, un invito a superare le barriere culturali e a celebrare la ricchezza della diversità.