cityfood
cityeventi
martedì 11 Novembre 2025

Squilibrio Pensionati-Lavoratori: Allarme Cgia, il Sud a Rischio.

Un’analisi condotta dalla Confederazione Generale dell’Artigianato e della Piccola Media Impresa (Cgia) rivela un quadro demografico ed economico allarmante per l’Italia, con un crescente squilibrio tra forza lavoro attiva e numero di pensioni erogate.

L’indagine, focalizzata sul bilancio tra occupati e pensionati nel 2024, evidenzia come alcune aree del Paese si trovino in una situazione di profonda vulnerabilità finanziaria e sociale.
Le province del Sud Italia e delle Isole emergono come le più critiche, con Lecce in testa con un deficit di -90.306 unità, seguita da Reggio Calabria (-86.977), Cosenza (-80.430), Taranto (-77.958) e Messina (-77.002).
Contrariamente a quanto si potrebbe presumere, questo disallineamento non è primariamente attribuibile all’età media della popolazione e alla prevalenza di pensioni di vecchiaia, bensì alla diffusione significativa di trattamenti assistenziali e pensioni di invalidità, indicatori di una situazione sociale complessa e di un mercato del lavoro che non riesce a garantire un’adeguata protezione sociale.

La Cgia attribuisce questa tendenza a una combinazione di fattori interconnessi che si sono aggravati nel corso dei decenni: un crollo del tasso di natalità che riduce il numero di nuovi contribuenti, un invecchiamento progressivo della popolazione con conseguente aumento della spesa pensionistica, un tasso di occupazione significativamente inferiore rispetto alla media europea e una diffusa economia sommersa che sottrae risorse al sistema contributivo.

Questo circolo vizioso eroda la base imponibile, aumentando la dipendenza dal welfare.

La prospettiva futura, secondo la Cgia, non è rosea.
Si prevede un peggioramento generalizzato in tutto il Paese, perfino nelle aree economicamente più avanzate.

Sorprendentemente, lo squilibrio si estende anche al Nord Italia: ben otto province, tra cui Rovigo, Sondrio, Alessandria, Vercelli, Biella, Ferrara, Genova e Savona, presentano già un numero di pensionati superiore a quello dei lavoratori attivi.
Questo dato rivela una fragilità strutturale che trascende le differenze geografiche, mettendo a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale nazionale.

Solo 59 province su 107 monitorate presentano un saldo positivo tra occupati e pensionati, mentre alcune realtà del Sud, come Matera, Pescara, Bari, Cagliari e Ragusa, riescono a mantenere un bilancio favorevole, sebbene in misura limitata.
Un indicatore particolarmente allarmante è l’indice di anzianità dei dipendenti privati, con la Basilicata in testa con un valore di 82,7: per ogni 100 dipendenti al di sotto dei 35 anni, ne esistono 82,7 con più di 55 anni.
Questo dato riflette una difficoltà a rinnovare la forza lavoro e un peso crescente dell’invecchiamento demografico.

Seguono Sardegna, Molise, Abruzzo e Liguria, mentre Emilia Romagna, Campania, Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige mostrano una situazione più equilibrata, sebbene con crescenti segnali di preoccupazione.

L’analisi della Cgia sottolinea l’urgenza di interventi strutturali volti a promuovere la natalità, favorire l’occupazione giovanile, contrastare il lavoro irregolare e riformare il sistema previdenziale, al fine di garantire un futuro sostenibile per l’Italia.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap