Un anziano agricoltore, pilastro di una comunità savonese, è caduto vittima di una sofisticata truffa online, innescata da una promessa allettante: l’acquisto di un trattore, un bene essenziale per la sua attività agricola.
La sua ingenuità si è trasformata in un inganno economico di mille euro, versati come caparra su una carta Postepay, che si è rivelata un fantasma digitale.
L’evento ha innescato un’indagine capillare condotta dai Carabinieri di Carcare, coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona, svelando una rete criminale ramificata e ben strutturata.
La prima fase dell’inchiesta, avviata immediatamente dopo la denuncia, si è concentrata sull’individuazione di un presunto esecutore materiale, un giovane catanzarese di ventitré anni, già noto alle autorità per precedenti coinvolgimenti in truffe simili.
Questo primo arresto, pur importante, si è rivelato solo la punta dell’iceberg.
Approfondimenti investigativi più complessi hanno messo a galla una struttura organizzata, dove la spartizione del denaro ottenuto dalla vittima era gestita con precisione e con una divisione dei ruoli ben definita.
Le operazioni successive, supportate da un’azione coordinata dei Carabinieri di diverse stazioni calabresi – Santa Maria, Cariati, Squillace, Ardore Marina e Locri – hanno portato all’individuazione e all’indagine di ulteriori tre complici, di età compresa tra i ventidue e i ventisette anni, residenti nelle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria.
Il sequestro di numerosi dispositivi elettronici, come telefoni cellulari, ricevute di ricariche Postepay, documentazione relativa all’apertura di carte prepagate, utenze telefoniche e persino una patente di guida in bianco, rivela la meticolosità e la sofisticazione dell’organizzazione criminale.
Questi elementi suggeriscono non solo la preparazione per nuove truffe, ma anche la possibile falsificazione di documenti per occultare le identità dei responsabili.
L’aggravante del concorso di persone modifica significativamente l’accusa nei confronti degli indagati, sottolineando la complessità e la pianificazione accurata della truffa.
Al di là dell’aspetto economico, la vicenda solleva interrogativi sulla vulnerabilità delle persone anziane e meno avvezze alla tecnologia, facili prede di schemi fraudolenti sempre più sofisticati.
L’indagine non si ferma qui: gli inquirenti sono ora impegnati a tracciare eventuali collegamenti con altri casi simili, verificatisi in altre regioni d’Italia, al fine di smantellare completamente la rete criminale e accertare l’estensione geografica della loro attività illecita.
L’obiettivo è identificare tutti i membri dell’organizzazione e prevenire ulteriori danni alla collettività, fornendo al contempo un monito alla popolazione sull’importanza della prudenza e della verifica delle informazioni in ambito online.
L’azione penale si concentra ora sulla ricostruzione del patrimonio illecitamente acquisito e sulla tutela della vittima, offrendo supporto e assistenza per superare le conseguenze di questa dolorosa esperienza.







